di Nicola Perrone
Ci scommetto, tra poco Sniffy conquisterà molti nasi. Al momento, narrano le cronache, sono soprattutto giovani e giovanissimi che lo acquistano in rete. È una polvere bianca, ma guarda un po’, aromatizzata con vari gusti. Riservata agli adulti (seeee) promette un aumento istantaneo della propria energia per 20-30 minuti tutti Superman o Superwoman. Contiene caffeina, taurina e creatina, poi arginina, citrullina, beta-alanina e maltodestrina. Soprattutto la citrullina mi ha incuriosito, anche perché si sa che il mondo è pieno di citrulli pronti a tutto. Esiste, la citrullina è un aminoacido. Una volta sintetizzata nell’organismo, la citrullina è coinvolta in particolare nel ciclo dell’Urea attraverso il quale l’Ammoniaca – sostanza tossica – viene trasformata in Urea che è facilmente eliminabile dall’organismo con le urine.
Tornando a Sniffy, è chiaro che potrebbe presto diventare un problema, forte il messaggio che la collega direttamente alla cocaina, stessa polvere bianca, che si prende allo stesso modo, direttamente dal naso grazie a una mini cannuccia fornita con la confezione. Sniffy è già in vendita in numerosi paesi europei, è legale. Le cronache narrano della rivolta dei tabaccai francesi, che si sono rifiutati di metterla in vendita. Si vedrà se questa diga reggerà l’urto della pressante e sempre maggiore richiesta dei citrulli. Altro problema, come sapere se alla fine chi avrà la polvere in mano rispetterà la dose consigliata di 2 grammi al giorno. Questa è l’ultima che arriva dal mercato libero. In Italia il Governo Meloni ha già detto che userà metodi duri contro le droghe. In queste ore ne sanno qualcosa tutti i produttori della canapa legale che un emendamento lla Camera ha di fatto messo fuorilegge. Forte la protesta dell’Associazione Imprenditori Canapa Italia, che ha subito chiesto l’apertura di un tavolo di concertazione con il Governo. Perché, dicono, in pericolo ci sono decine di migliaia di lavoratori e le attività di centinaia di imprenditori che hanno fatto investimenti e ne stanno facendo. È doveroso, spiegano, sottolineare che le infiorescenze di canapa industriale non costituiscono droga né sostanza stupefacente, ma rappresentano un prodotto agricolo sicuro, che non mette a rischio la sicurezza pubblica. L’approvazione di tale emendamento penalizzerebbe ingiustamente un settore produttivo che include numerose aziende e operatori, impiegando oltre 10.000 persone e generando un volume d’affari superiore ai 500 milioni di euro.