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Coronavirus. Case di riposo a rischio: “Il tavolo di crisi porti risposte”

Dopo l’apertura del tavolo di crisi attivato per le case di riposo, i sindacati di CGIL CISL UIL Vicenza chiedono al Prefetto “risposte risposte chiare e l’individuazione di misure urgenti, efficaci, coordinate”.

Il tavolo ha messo al centro della discussione l’emergenza che sta coinvolgendo le case di riposo pubbliche e private della provincia e ha visto la presenza delle Direzioni Ulss, Uripa, Presidenti dei Comitati dei Sindaci, Vigili del Fuoco, Croce Rossa e Organizzazioni Sindacali. Necessaria la scelta del Prefetto di dare corso alla nostra richiesta e convocare il tavolo con urgenza, anche a fronte delle attuali notizie di allargamento del contagio in queste strutture. Importante l’impegno condiviso a darne continuità, per un’analisi puntuale della drammatica situazione esistente ma anche delle azioni da mettere in campo, per affrontare quella che si può definire una vera propria emergenza nell’emergenza. “Lo abbiamo affermato più volte, le case di riposo sono particolarmente a rischio per la fragilità degli ospiti e per una cronica carenza del personale, aggravata dai contagi del virus – spiegano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, rispettivamente Giampaolo Zanni e Giulia Miglioranza, Raffaele Consiglio e Grazia Chisin –  Diventa dunque ancora più importante che le istituzioni coinvolte mantengano un livello di attenzione altissimo e costante, che vi sia sempre un forte coordinamento da parte delle Ulss, oltre che una piena assunzione di responsabilità e disponibilità “a mettersi in gioco” da parte delle strutture residenziali nel loro complesso, per provare ad immaginare soluzioni condivise anche dal carattere straordinario. A tale proposito crediamo sia importante una governance sanitaria unica per tutte le strutture, in modo da permettere risposte a tali emergenze rapide, competenti ed omogenee. Durante l’incontro ci è stato garantito sia il monitoraggio relativo alla distribuzione di DPI adeguati al personale che lo screening della condizione di salute di ospiti e operatori, che abbiamo chiesto sia tempestivo e costante nel tempo. L’imminente elaborazione da parte delle Ulss del cosiddetto “piano di sanità pubblica”, vale a dire una valutazione delle condizioni di rischio per ciascuna struttura residenziale, dovrà a nostro avviso essere un passo decisivo per la verifica, attenta ma anche tempestiva, delle concrete possibilità di implementazione delle misure di contenimento del contagio disposte dalla Regione. Si potranno così verificare non solo l’adeguatezza delle azioni adottate finora, ma anche la possibilità di individuare misure ulteriori per rendere tali disposizioni pienamente operative ed efficaci, anche qualora questo richiedesse il supporto reciproco tra strutture, fino ad arrivare alla determinazione di reparti o intere strutture dedicate ad ospiti contagiati dal Covid-19. Lo ribadiamo, ne va della salute di migliaia di lavoratori, ne va della sopravvivenza di migliaia di anziani. Il livello di attenzione è alto, ma non c’è tempo da perdere”.