“Dopo un anno di pandemia e oltre 100.000 morti ci sono delle responsabilita’, non spetta a noi dire quali, ma non possono essere sottaciute. Adesso pretendiamo i vaccini e gli indennizzi: i primi per cominciare a ripartire, i secondi per sopravvivere. Li chiediamo immediatamente, non calcolati sui codici Ateco ma sul fatturato perduto”. Cosi’ Patrizio Bertin, presidente di Confcommercio Veneto, in merito al passaggio del Veneto in Zona Rossa.
“Si tenga conto che molte imprese faticano anche ad avere credito dalle banche e questo e’ un altro elemento di crisi. Se lo Stato non eroga subito i sostegni, molte ne usciranno devastate”, continua Bertin. “Servono comportamenti responsabili da parte di tutti, nessuno escluso: ciascuno si metta la mano sulla coscienza e rifletta su cosa possa fare di piu’ contro questa pandemia. Bisogna capire che la salute viene al primo posto e che anzitutto dipende da noi”, aggiunge Massimo Zanon, presidente di Confcommercio Unione Metropolitana di Venezia. “Inutile sottolineare che per le imprese, quelle ancora non chiuse finora, si tratta di un durissimo colpo, drammatico, speriamo non letale. Alle Istituzioni gridiamo a gran voce che diano gli indennizzi, immediati e adeguati, altrimenti gli imprenditori dovranno portare i libi in tribunale e salteranno tanti posti di lavoro”