La premiazione del concorso Fashion Game, iniziativa promossa da Confartigianato rivolta al triennio delle scuole superiori vicentine a indirizzo moda e artistico, si è svolta nella cornice del Teatro Comunale di Vicenza alla presenza delle squadre che hanno concluso tutto l’iter previsto, delle loro classi di appartenenza, degli insegnanti che li hanno accompagnati durante il percorso e degli imprenditori artigiani del settore Moda che hanno ospitato gli studenti in visita presso le propria aziende, uno degli step fondamentali del concorso.
Sono state ventuno le squadre che hanno aderito, provenienti da cinque istituti (Montagna di Vicenza, Garbin di Thiene, Scotton di Breganze, Martini di Schio, Sartori di Lonigo, ITI Marzotto di Valdagno), e sono state quattordici quelle che hanno poi portato a termine i lavori, presentandoli prima alla commissione giudicatrice, che li ha valutati e ha decretato il vincitore, e poi in occasione della premiazione.
Non è arrivata a conclusione nessuna squadra del Montagna, istituto che aveva vinto le due precedenti edizioni e che aveva aderito con alcune squadre di classe 5ª, ma strada facendo ha dovuto rinunciare a causa degli impegni scolastici dei ragazzi in vista degli esami.
Nel corso della mattinata, aperta dal presidente di Confartigianato Vicenza Agostino Bonomo, c’è stato spazio per la testimonianza d’impresa di Matilde Rogato, della Pivvicci di Palermo, azienda di moda e design che opera esclusivamente con materiale riciclato, in linea dunque con il tema dell’edizione di quest’anno del Fashion Game, ovvero “ECO Chic”, la “Moda etica” attenta all’ambiente. Il primo posto, per l’idea e il prodotto completo che si è concretizzato proprio in maniera “eco-compatibile”, è andato ex aequo a due squadre: “Coffe Chic” dell’Ipsia Sartori di Lonigo, formata da tre studentesse di terza (Claudia Degrati,
A ognuno dei sei vincitori è stato consegnato uno zaino realizzato dall’azienda Pivvicci, mentre alle due insegnanti referenti è andata una borsa prodotta sempre della stessa azienda, che nelle sue creazioni segue proprio i criteri dell’”upcycling”. I premi sono stati consegnati da Luigino Bari, presidente del Mandamento di Lonigo, e da Lorella Bertoldo, vice presidente del Mandamento di Thiene.
Al secondo posto si è classificata la squadra “Oltre i confini della moda” dell’Ipsia Scotton di Breganze, perché “la squadra che ha lavorato, non si è lasciata spaventare dalla natura dei materiali, utilizzando ingranaggi di biciclette rotte e vecchie cravatte, ha dato anima ai dettagli esprimendo un evidente impegno per esaltare e coniugare etica, bellezza e manualità”.
Ci sono state anche tre menzioni speciali per soluzioni alternative e molto creative, andate alle squadre “Thread Hunter” dell’Ipsia Scotton e ITI Marzotto (alcune squadre infatti erano miste con studenti dei due istituti), “4 For Recycle” dell’Ipsia Sartori e “Game Over” dell’Ipsia Garbin: il filo conduttore in questo caso è la consapevolezza comune intorno a prodotti “diversi”, che si allontanano dalla consueta idea di abbigliamento. Infatti, il lavoro delle squadre ha prodotto borse, accessori e oggetti di design realizzati con materiali destinati al disuso utilizzando buste di carta, sacchetti di plastica, tappetini da bagno, vecchie riviste o ombrelli rotti.
A consegnare i premi ai secondi classificati, e le menzioni di merito, sono stati Stefano Stenta e Luca Bortolotto, rispettivamente presidente uscente e neo presidente della Categoria Moda. Nelle sue valutazioni, la commissione giudicatrice (composta da Stefano Stenta dell’Atelier Stimamiglio, da Marcella Bellocchio, curatrice del progetto e trend forecaster, e da Silvia Schiavo dell’azienda So.Sisters di Altavilla) si è basata su tre criteri: “coerenza”, in quanto il manufatto e il materiale dovevano esprimere coerenza al tema “ECOChic”, dimostrando che la moda etica può essere trendy e anche socialmente utile, rispettosa dell’ambiente, aperta alle influenze dei Paesi in via di sviluppo e alle diverse culture; “innovazione”, ovvero la capacità tecnica e l’originalità apportate al capo usato per innovarlo e renderlo ECOChic; infine “tecnica”, considerando la qualità di tutti gli elaborati presentati per ogni step, la completezza della documentazione, la chiarezza dei contenuti e la modalità di presentazione.
Complimenti sono andati a tutte le squadre partecipanti e un ringraziamento è stato giustamente rivolto alle aziende che hanno collaborato, quale a dire Atelier Stimamiglio di Vicenza, So.Sisters di Altavilla, Zanebet di Torrebelvicino, Sartoria Silvio Zanella di Schio, atelier Anna Viero di Sandrigo, Forhorses di Marano Vicentino e La Pony di Noventa Vicentina.