Dopo la morte di Papa Francesco, l’attenzione del mondo si concentra su un evento che segnerà il futuro della Chiesa cattolica: il Conclave 2025. Nei corridoi vaticani, tra preghiere e strategie, si delineano i profili dei possibili successori. E mentre i cardinali si preparano a entrare nella Cappella Sistina tra il 5 e il 10 maggio, i bookmakers internazionali scommettono su chi indosserà il prossimo anello del pescatore.
Parolin vs Tagle: i favoriti delle quote
Secondo i dati aggiornati del mercato predittivo Polymarket, basato su tecnologia blockchain, la corsa per il papato vede un testa a testa tra due cardinali di altissimo profilo:
Pietro Parolin (Italia) – 31% di probabilità
Attuale Segretario di Stato vaticano, 70 anni, uomo di diplomazia e compromesso, è considerato il candidato “istituzionale”, in grado di garantire continuità e stabilità.
Luis Antonio Tagle (Filippine) – 23% di probabilità
67 anni, Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, volto giovane della Chiesa globale, è visto come figura progressista, simbolo di un cattolicesimo radicato nel Sud del mondo.
Accanto ai due principali contendenti, altri nomi circolano tra i cardinali e nelle lavagne dei bookmaker:
Matteo Zuppi (Italia) – Arcivescovo di Bologna, noto per il suo impegno nella pace e nel dialogo interreligioso.
Péter Erdő (Ungheria) – Cardinale conservatore con ampio seguito nell’Europa orientale.
Peter Turkson (Ghana) – Già a capo del dicastero per lo Sviluppo umano integrale, è sostenuto da parte dell’Africa cattolica.
Robert Sarah (Guinea) – Rappresentante dell’ala più tradizionalista, noto per la difesa del celibato sacerdotale e la liturgia classica.
Un Conclave globale: tra fede e geopolitica
Secondo le previsioni demografiche, entro il 2050 oltre il 75% dei cristiani vivrà nel Sud globale. Eppure, la governance della Chiesa resta saldamente nelle mani europee. Il prossimo Pontefice potrebbe rispecchiare o rompere questo equilibrio.
Parolin rappresenta l’Europa diplomatica e il cuore della Curia romana. Tagle, invece, incarna una Chiesa missionaria, giovane e in dialogo con le periferie del mondo, da Manila a Kinshasa.
Nonostante le polemiche, da Paddy Power a Oddschecker, le scommesse sul prossimo Papa alimentano un mercato in forte crescita. Anche se criticate da molti come una profanazione dell’evento, queste previsioni offrono un termometro interessante del consenso e delle tendenze globali.
Già nel 2005, durante l’elezione di Benedetto XVI, furono registrate puntate record. Oggi, con strumenti predittivi più sofisticati, il fenomeno si rinnova, tra ironia e osservazione sociopolitica.