di Roberto Antonini
I Paesi G7 riconoscono ufficialmente che serviranno migliaia di miliardi di dollari per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Nel comunicato finale del G7 Clima Energia Ambiente in corso a Venaria Reale (Torino), si legge: “Sottolineiamo la continua importanza dell’aumentare i finanziamenti pubblici, sovvenzioni e crediti agevolati, del migliorare l’accesso ai finanziamenti per il clima e del promuovere l’aumento dei finanziamenti privati. Sottolineiamo che questi sforzi si inseriscono nel contesto di uno sforzo globale più ampio volto a potenziare e allineare la finanza pubblica e privata di ogni provenienza per mobilitare i trilioni di dollari necessari per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e per cogliere l’opportunità di accelerare la resilienza climatica, una crescita allineata all’obiettivo di +1.5 gradi e sostenere l’attuazione dei risultati della GST (Global Stocktake, una valutazione completa dei progressi mondiali nell’azione per il clima: ancorata all’articolo 14 dell’Accordo di Parigi, ha lo scopo di informare le parti dell’accordo sui loro progressi rispetto ai suoi obiettivi, incluso ma non limitato alla limitazione dell’aumento della temperatura globale a 1,5 gradi, ndr), nonché gli ambiziosi NDC (contributi determinati a livello nazionale, ndr) e piani di adattamento nazionali allineati al limite di +1,5 gradi.
Il G7 si impegna a “perseguire uno sforzo collettivo verso una riduzione del 75% delle emissioni globali di metano da combustibili fossili, anche riducendo l’intensità delle emissioni di metano delle operazioni di petrolio e gas entro il 2030, attraverso lo sviluppo di una metodologia solida e l’uso di dati misurati, e collaborare con i paesi produttori non appartenenti al G7 per ridurre l’intensità delle emissioni di metano dei combustibili importati riconoscendo lo scenario di riduzione delle emissioni dell’IEA”.
Il G7 intende “accelerare le misure sul metano in linea con il livello di riduzione globale di almeno il 35% delle emissioni di metano entro il 2035 riflesso negli scenari IPCC di 1,5 gradi massimi di aumento medio globale delle temperature” e “accelerare le misure sulle emissioni di metano e sostenere i Paesi in via di sviluppo nella riduzione delle emissioni di metano dal settore dei rifiuti, anche attraverso il miglioramento dell’efficienza delle risorse e dell’economia circolare” e “il miglioramento della gestione delle discariche, per contribuire a raggiungere gli obiettivi globali disponibili potenziale di riduzione delle emissioni di metano dal settore rifiuti stimato nel 30-35% entro il 2030”.