Una festa in grande stile e una massiccia e calorosa partecipazione ieri pomeriggio a Calvene, 1350 anime “di periferia” del vicariato thienese. Con la solenne Santa Messa delle 16.30 nella splendente chiesa Arcipretale, don Giancarlo Cantarello ha preso il posto di don Moreno Bagarella che domenica scorsa è “entrato” a Busa di Vigonza (PD). ‘Ti abbiamo lasciato in buone mani. So che sarai felice, in posti stupendi’.
Così ieri sera Manuela, della parrocchia di San Bonaventura di Cadoneghe, ha commentato su Facebook l’ingresso di don Giancarlo che, accompagnato da oltre un centinaio di padovani e visibilmente commosso, è stato accolto calorosamente ai Platani, in fondo al paese. Dopo il taglio del nastro, il sindaco Riccardo Finozzi ha formulato un augurio di buon apostolato a don Cantarello e davanti alla casa canonica i bambini della scuola dell’infanzia hanno recitato una poesia e consegnato un fiore al nuovo parroco. Ha avuto così inizio la solenne celebrazione eucaristica animata dal coro parrocchiale, impreziosita da oltre una ventina di chierichetti e concelebrata da ben undici sacerdoti. Il rito di immissione di possesso del nuovo Arciprete è stato presieduto da don Antonio Guarise, da alcune settimane nuovo vicario foraneo di Thiene.
All’offertorio è stata consegnata, oltre il pane e il vino per l’Eucaristia, anche la chiave della chiesa: ‘il nome del nostro paese – è stato spiegato nelle monizioni – sembra derivare dal termine latino clavis: Calvene come “chiave che porta verso la montagna, verso l’Altopiano di Asiago”. Ecco la chiave don Giancarlo della nostra chiesa ma con essa simbolicamente ti consegniamo anche quella delle nostre chiese domestiche, delle nostre famiglie. Troverai bambini vispi e ragazzi simpatici, adolescenti volonterosi ed altri annoiati e rassegnati, genitori innamorati, altri preoccupati e stressati, anziani saggi e anziani abbandonati, troverai accoglienza e troverai rifiuto. Eccoti la chiave: apri e trasforma le nostre vite’.
Don Giancarlo Cantarello, originario della parrocchia di Villafranca Padovana dove è nato l’1 settembre 1958, è stato ordinato sacerdote il 4 giugno 1983 dall’allora arcivescovo- Vescovo di Padova. Mons. Filippo Franceschi. Come vicario parrocchiale dopo aver trascorso quattro anni nella parrocchia- santuario della Madonna Pellegrina di Padova, era stato trasferito a Pontevigodarzere per tre anni, e poi per sei a Pernumia.Come parroco dopo sette anni trascorsi a Turri di Montegrotto Terme, ai piedi dei Colli Euganei, nel 2003 è stato trasferito nella popolosa parrocchia di oltre seimila anime di San Bonaventura di Cadoneghe, alle porte di Padova, portando avanti anche l’incarico di vicario foraneo del vicariato di Vigodarzere.
‘Venerdì 31 maggio, festa della visitazione di Maria (“In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la regione montuosa), sono stato chiamato dai superiori – confessa don Giancarlo – per mettermi in viaggio verso la montagna. Dopo poche ore, il giorno stesso, diedi la conferma della mia disponibilità per andare a Calvene, Covalo e Mortisa. È un viaggio che dura da
quattro mesi carico di sentimenti contrastanti: lacerazioni per ciò che lascio e curiosità per le nuove parrocchie, nostalgie ed entusiasmi, gioia e preoccupazione’.
‘Sono prete da trent’anni – continua don Cantarello – e porto con me tante belle esperienze vissute nelle varie parrocchie dove sono stato e sono consapevole che vengo in un ambiente nuovo per me e avrò bisogno della vostra pazienza perché possa conoscervi un po’.
Vengo molto volentieri a fare un pezzo di strada con voi per essere una Chiesa che accoglie la Parola, che annuncia il Vangelo agli uomini e alle donne del nostro tempo in comunione con la Diocesi e le parrocchie vicine. Sento che vengo per fare tante esperienze nuove: non sono mai stato parroco di tre comunità, mi sento vicino a tanti papà e mamme di tre figli che, contemporaneamente, devono accompagnare la loro crescita nella diversità di carattere, di età e delle loro varie esigenze, cercando l’armonia della famiglia’.
Sandro Pozza