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Buoni spesa finiti, anche la Grande Distribuzione faccia la propria parte

“Occorre una fase due anche negli aiuti alla spesa erogati dal Governo attraverso le amministrazioni comunali, ed ciascuno deve fare la propria parte, compresi i gruppi della Grande distribuzione organizzata”. A dirlo è la Consigliera della lista Civica per il Veneto e del coordinamento Veneto 2020, Cristina Guarda che spiega la mozione presentata  in Consiglio regionale Veneto che impegna la Regione a battere cassa presso i grandi gruppi dei supermercati.

“I comuni principali del Veneto hanno speso milioni di euro su fondi erogati ad hoc dal Governo – spiega la consigliera – per sostenere le persone in difficoltà. Spesso nuovi poveri, come lavoratori autonomi o parasubordinati che fino a febbraio scorso lavoravano e sostenevano le proprie famiglie si sono visti di punto in bianco senza reddito nè ammortizzatori sociali. Durante il lockdown, queste persone hanno ricevuto i buoni spesa, ma ora i soldi sono finiti. Occorre necessariamente passare alla fase due, che vede il coinvolgimento anche delle catene della grande distribuzione organizzata che finora hanno di fatto, ricevuto i buoni ma senza metterci, a quanto ci è dato sapere, del proprio”.

“Invitiamo la Regione attraverso l’assessore alle Attività Produttive Roberto Marcato, a impegnarsi per far sì che le catene della grande distribuzione organizzata, intervengano, per la parte più  fragile della popolazione, attraverso  dei buoni spesa da donare ai Comuni o alle comunità come la Caritas, visto e considerato che negli ultimi due mesi hanno visto una impennata dei fatturati tra il 7 ed il 20%”.  “Credo sia auspicabile per la Regione del Veneto attivare un progetto di welfare pubblico/privato in cui la grande distribuzione organizzata restituisca al territorio una parte della ricchezza avuta anche grazie all’impegno del Governo che ha stampato attraverso i Comuni buoni per milioni di euro, oltre tre milioni di buoni spesi solo per quanto riguarda il cumulato delle città capoluogo di Provincia”, conclude Cristina Guarda.