Dopo il cambiamento che ha imposto il tappo “incastrato” alle bottiglie di plastica lo scorso anno, un’altra novità arriva dall’Unione Europea, stavolta riguardante il contenuto stesso delle bottiglie. A partire dal 1° gennaio 2025, una nuova direttiva europea obbliga i produttori di bottiglie di plastica a contenere almeno il 25% di plastica riciclata in tutte le bottiglie con capacità inferiore ai tre litri. L’obiettivo? Ridurre l’impatto ambientale della plastica e promuovere un’economia circolare, rendendo i prodotti più sostenibili.

La direttiva, pensata per combattere l’inquinamento da plastica, è un ulteriore tassello in un piano a lungo termine che mira a minimizzare l’immissione di nuova plastica nell’ambiente. Secondo le stime, in Italia vengono prodotte ogni anno circa 13 miliardi di bottiglie di plastica di diverse dimensioni, e una percentuale significativa di queste utilizzano già plastica riciclata. L’introduzione dell’obbligo del 25% di plastica riciclata in tutte le bottiglie con una capacità fino a tre litri, però, accelererà il processo di transizione verso soluzioni più ecologiche, riducendo così la necessità di nuova plastica e abbattendo le emissioni derivanti dalla produzione.

I consumatori potrebbero notare un aspetto diverso delle bottiglie: con l’uso di plastica riciclata, infatti, le bottiglie potrebbero avere un colore più scuro o giallastro. Sebbene questo possa sembrare un cambiamento minore, potrebbe inizialmente sorprendere chi è abituato al tradizionale aspetto trasparente delle bottiglie di plastica. Nonostante ciò, a differenza della modifica precedente che ha imposto i tappi non staccabili – che aveva suscitato qualche critica e, come nel caso di Matteo Salvini, anche ironia sui social – questa novità non comporterà particolari difficoltà per i consumatori.

In alcuni paesi nordici, l’uso obbligatorio di plastica riciclata nelle bottiglie è una prassi consolidata già da diversi anni. In Norvegia, ad esempio, alcune aziende utilizzano già l’80% di plastica riciclata nelle proprie bottiglie. La nuova direttiva europea, quindi, non rappresenta una novità radicale per alcuni stati, ma si propone come una misura per uniformare la sostenibilità in tutta l’Unione.

Un impulso all’economia circolare e alla raccolta differenziata

Non si tratta solo di un cambiamento estetico, ma di una spinta verso l’economia circolare. Le aziende produttrici di bottiglie, molte delle quali sono già in procinto di adattarsi a questo obbligo, potranno beneficiare di un incentivo a promuovere la raccolta differenziata e a ottimizzare il riciclo dei materiali. L’adozione di percentuali crescenti di plastica riciclata permetterà di ridurre la dipendenza dalla plastica vergine e, conseguentemente, anche l’inquinamento ambientale.

L’obiettivo a lungo termine della direttiva è quello di contribuire a una gestione più sostenibile delle risorse e di ridurre la dispersione dei rifiuti plastici, che rappresentano una delle maggiori minacce per gli ecosistemi marini e terrestri. Con la crescente consapevolezza globale sui danni della plastica, queste misure si pongono come un passo fondamentale per salvaguardare il nostro ambiente per le generazioni future.

 

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