L’ideale per il ministro all’Autonomia Francesco Boccia sarebbe una mediazione tra le proposte avanzate dal Veneto e quelle dell’ Emilia Romagna.  ‘Sarebbe una “soluzione eccellente“, ma “vanno subito fissati i livelli essenziali delle prestazioni sociali (Lep)”. Il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Francesco Boccia, ha esposto le linee programmatiche del suo dicastero in un’audizione alla Commissione parlamentare per le questioni regionali. Dal ministro sono arrivate anche parole di riconciliazione per il presidente del Veneto Luca Zaia e il suo “approccio costruttivo”. Più duro invece nei confronti del governatore lombardo Attilio Fontana, ritenuto troppo rigido sul tema dell’autonomia scolastica.

L’attuale governo – sottolinea Boccia – l’Autonomia differenziata vuole farla, vuole farla bene e in tempi brevi.

E su FB scrive “Agli Affari Regionali siamo già al lavoro con i tecnici di tutti i ministeri competenti per creare una cornice nazionale unica in grado di garantire una lotta senza quartiere contro la disuguaglianze, non solo tra Nord e Sud ma anche tra i diversi territori del Nord come del Mezzogiorno.”

Durante l’audizione il Ministro Boccia ha parlato più volte del capitolo scuola, uno dei più delicati dell’intero impianto.

“La proposta sulla scuola della Lombardia l’ha smontata l’ex ministro dell’Istruzione, non certo io” ha precisato il Ministro.

Il metodo per Boccia è “il raccordo con tutti i fondi pluriennali d’investimento col vincolo ad essere destinati alle aree più in ritardo. Non sono solo tra sud e nord manche tra le diverse aree del nord. E’ uno schema non semplice che sottoporremo al Parlamento. So bene che dobbiamo correre ma dobbiamo costruire un meccanismo che tenga“.

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