Negli ultimi giorni, un nuovo allarme truffa sta circolando tra gli utenti di WhatsApp e delle altre piattaforme di messaggistica. Al centro della frode vi è l’utilizzo di numeri telefonici con il prefisso 351, spesso associati a contatti sospetti che mirano a estorcere informazioni personali e dati sensibili. Le autorità e gli esperti di sicurezza informatica stanno esortando gli utenti a prestare la massima attenzione e a seguire alcuni consigli per evitare di cadere nella trappola.

La dinamica della truffa

I truffatori, mascherati dietro numeri che iniziano con il prefisso 351, contattano le vittime tramite messaggi o chiamate, spacciandosi per operatori di aziende note o istituzioni affidabili. Utilizzano tecniche di ingegneria sociale per convincere l’utente a rivelare dati sensibili, come informazioni bancarie, codici di verifica, o addirittura a scaricare software dannosi. In alcuni casi, i malintenzionati si presentano come rappresentanti di servizi clienti, comunicando un presunto problema con l’account della vittima e chiedendo informazioni per risolverlo. Un’altra variante della truffa prevede l’invio di un codice di verifica a sei cifre, che gli utenti vengono indotti a condividere, concedendo involontariamente l’accesso ai propri account WhatsApp.

I rischi per gli utenti

Il furto di dati sensibili può avere conseguenze gravi per le vittime. I truffatori potrebbero utilizzare le informazioni raccolte per accedere ai conti bancari, eseguire transazioni non autorizzate, o addirittura rubare l’identità dell’utente per commettere ulteriori frodi. Inoltre, l’accesso al profilo WhatsApp permette ai malintenzionati di impersonare la vittima e truffare ulteriori contatti presenti nella rubrica.

Come difendersi

Le autorità raccomandano una serie di precauzioni per proteggersi da queste truffe:

Non rispondere a numeri sospetti: se ricevi una chiamata o un messaggio da un numero sconosciuto, specialmente con il prefisso 351, non rispondere né fornire alcuna informazione personale.

Verificare sempre l’identità: se un presunto operatore o rappresentante di un’azienda ti contatta, verifica direttamente la loro identità chiamando l’azienda tramite i canali ufficiali.

Non condividere codici di verifica: mai condividere codici di verifica o PIN inviati via SMS, anche se il richiedente sembra essere una persona conosciuta o un’azienda affidabile.

Abilitare l’autenticazione a due fattori: questo aumenta la sicurezza degli account online, aggiungendo uno strato di protezione contro l’accesso non autorizzato.

Aggiornare regolarmente il software: assicurarsi di utilizzare l’ultima versione delle app e del sistema operativo per beneficiare delle più recenti patch di sicurezza.

La truffa con il prefisso 351 è solo l’ultimo esempio di come i criminali informatici sfruttino le vulnerabilità umane per raggiungere i propri obiettivi. Mentre le forze dell’ordine e le piattaforme digitali intensificano i loro sforzi per contrastare queste minacce, è essenziale che ogni utente rimanga vigile e informato sui potenziali rischi. La consapevolezza e la prudenza sono le armi migliori contro chi cerca di rubare informazioni personali attraverso l’inganno e la frode.

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