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A Natale il 30% in più per figli contesi

«Si avvicina il Natale e, purtroppo, come ogni anno, saremo di fronte al pericoloso fenomeno dei figli contesi che non vengono ‘consegnati’ al genitore. È un aumento esponenziale, quello che si verifica proprio nei giorni tra il 23 dicembre e il 6 gennaio, che arriva a toccare un aumento del 30% di querele e denunce nei confronti del genitore presso il quale i figli risiedono stabilmente, per non parlare delle telefonate al 112 e al 113 per richieste di aiuto e di intervento».

Lo afferma Gian Ettore Gassani, presidente dell’Ami, l’Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani, che invita a «non utilizzare i bambini come bottini di guerra». «Le azioni penali vengono aperte – sottolinea Gassani – perché il genitore ‘collocatario’ frappone evidenti ostacoli al diritto di visita e frequentazione dell’altro genitore, utilizzando anche l’escamotage del certificato medico ‘di favore’ per attestare una malattia del figlio e giustificare la mancata ‘consegna’ di quest’ultimo all’altro genitore».

Ogni anno, afferma Gassani, circa 150.000 figli minorenni sono affidati ai genitori nel corso delle nuove separazioni e dei divorzi (circa 85.000 separazioni e 54.000 divorzi). E «mentre nel 70% dei casi queste procedure sono definite in via consensuale, il dato allarmante è che nel 30% dei casi i figli sono motivo di aspra contesa giudiziaria.

La conseguenza è che troppe volte i provvedimenti emessi dai giudici non sono rispettati e troppe volte vengono violati i diritti dei figli e di uno dei due genitori a stare insieme nei periodi natalizi, pasquali ed estivi. Circa 30.000 figli ogni anno sono oggetto di vendetta e strumentalizzazione».