Cosa accade alla scuola italiana? Mancanza di autorevolezza degli insegnanti troppo “morbidi” o studenti che non hanno rispetto dei ruoli? E ancora: è colpa dei genitori? Nell’anno scolastico in corso 2024-2025 sono già 19 i casi di aggressione al personale scolastico soprattutto nel secondo ciclo scolastico e crescono nei confronti del personale Ata e dei dirigenti scolastici, spiccano inoltre le aggressioni di natura fisica.
Nel 2022-23 sono stati 36 gli episodi e nel 2023-2024 sono stati invece ben 68.
E’ emerso nel corso dell’incontro tra il ministro Giuseppe Valditara con una rappresentanza di dirigenti scolastici, docenti e personale Ata, in occasione della presentazione della “Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti del personale scolastico.
Le cronache riportano regolarmente casi di docenti insultati, minacciati e in alcuni casi persino aggrediti fisicamente. Questi episodi spesso derivano da incomprensioni, malcontento o pressioni esercitate da genitori insoddisfatti o da studenti stessi. Recentemente, in una scuola in provincia di Napoli, un dirigente scolastico è stato oggetto di un’aggressione verbale da parte di un gruppo di genitori. L’episodio, pur senza conseguenze fisiche, ha avuto un forte impatto emotivo: un docente presente ha accusato un malore ed è stato necessario l’intervento del personale sanitario.
In un altro caso, un insegnante è stato addirittura picchiato dal genitore di un’alunna, segno che la violenza può assumere forme estreme, rendendo sempre più difficile il compito degli educatori. La scuola riflette le tensioni della società. Genitori che spesso scaricano le proprie frustrazioni sul personale scolastico, studenti che vedono nell’aggressività una soluzione ai propri problemi, e un sistema educativo che non riesce sempre a rispondere alle necessità crescenti di una comunità in trasformazione.