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Thiene. Tolleranza zero per chi abbandona rifiuti e non differenzia. Fioccano le multe

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Se a Schio regna il caos con il cambio di raccolta rifiuti, a Thiene la situazione non è così grave. Ma c’è sempre il cretino di turno che con le campane a pochi passi dalla propria abitazione, non solo non fa la differenziata. Non ha il minimo pudore nel lasciare qualsiasi tipo di rifiuto ai piedi del cassonetto e di insozzare i marciapiedi. Scene di ogni giorno con il Comune che non ha la minima intenzione di lasciare correre. Ed ecco che fioccano le prime sanzioni da parte dell’Ufficio Ecologia e della Polizia Locale contro l’abbandono dei rifiuti.

Tra maggio e giugno sono stati emesse sanzioni per 2.096,00 euro, fa sapere l’ufficio stampa del Comune di Thiene che ha adottato la tolleranza zero ed invita la cittadinanza a denunciare affinchè i responsabili vengano puniti a dovere.

“Con la nuova modalità di raccolta del rifiuto secco a Thiene – spiega Andrea Zorzan, Assessore ai Lavori Pubblici e all’ Ambiente – le isole ecologiche sono capaci di far conferire all’utente ogni frazione di rifiuto prodotto, carta, vetro, multimateriale (plastica e metalli), olii esausti, umido e secco. Non ci sono quindi più scuse: gli abbandoni sono atteggiamenti non giustificabili e recano danno alla città. Per questo li stiamo perseguendo con forza. E’ innegabile che il sistema funziona e che le nuove modalità riescono a conseguire maggior decoro e pulizia ”.

L’amministratore ricorda che sono ben ottanta le isole ecologiche dislocate sul territorio, con campane di raccolta carta, imballaggi in plastica e in metallo, vetro e altre venti campane per il secco distribuite singolarmente nelle varie zone di Thiene. Senza tralasciare i quartieri. In effetti, tutto si può dire tranne che manchino i cassonetti.

Zorzan punta molto sull’informazione che, promette, continuerà a tamburo battente affinchè i residenti di ogni età capiscano il valore di differenziare bene. Per il bene dell’ambiente che oggi va tutelato con il contributo del singolo che deve collaborare con le istituzioni. Un percorso che nasce tra i banchi di scuola, dove si sta facendo un lavoro molto accurato anche da parte degli insegnanti che educano al valore di differenziare, come atto di civiltà in nome del bene comune.