Pochi uomini come lui, ogni testimonianza che arriva riporta sempre lo stesso tipo di personalità: un uomo simpatico, affabile, gioioso, amante della terra e della compagnia di chiunque. La comunità della Parrocchia di Santa Maria dell’Olmo a Thiene è in lutto per la dipartita di frate Innocenzo Fiorio, 84 anni, frate con il saio nativo di Villafranca che per i giovani è sempre stato un punto di riferimento, capace di mettere subito a proprio agio chiunque, anche l’ultimo arrivato accogliendolo senza nemmeno chiedere se frequentasse la chiesa. “Oggi é venuto a mancare il volto più emblematico della festa del Ringraziamento e un punto di riferimento per tanti thienesi. Caro fra Innocenzo ad-Dio” è il saluto della Parrocchia Maria dell’Olmo che lo ha omaggiato su Facebook con alcune sue foto.
Un’anima buona, che amava la sua comunità, che sentiva nel profondo la responsavilità degli impegni della parrocchia come le sagre e festività che organizzava con tanta passione. Non mancava mai a nessuna Festa del Ringraziamento, nemmeno negli ultimi anni in cui non risiedeva più a Thiene. Tra un passaggio e un altro, in qualche modo, era sempre presente.
Trent’anni ha formato il gruppo “Xe dei nostri” che ancora oggi si riunisce per dare una mano nelle ricorrenze e feste: “E’ stato un frate che ha avuto fiducia in noi, vent’anni di allora, giovani senza ancora una strada definita. – ha ricordato Romano Binotto – Ci ha coinvolti prima con l’allestimento del presepio, poi con la Sagra di Sant’Anna creando un gruppo che dopo 25-30 anni lavora ancora oggi, fatto di amici. Eravamo un gruppo ragazzi che si riuniva in compagnia davanti alla chiesa. Ci ha chiamati e ci ha chiesto se avevamo voglia di aiutarlo nel gestire la sagra. Da quel giorno è stato ‘uno di noi’, era un uomo di compagnia, ci confrontavamo con lui fuori dalla chiesa e ci fermavamo a chiacchierare. Organizzavamo gite, non era cosa da tutti riuscire a interagire con i giovani. A lui veniva naturale. Veniva alla ricerca dei giovani, li supportava e dava loro fiducia e i giovani, a loro volta, gli volevano bene.”. Fra Tabacco, come lo chiamavano per la sua passione per il ‘tabaccare’, non si fermava alle apparenze, guardava oltre e riusciva a trovare il buono in ogni nuova conoscenza. Una persona socievole, che per molti ragazzi ha dato un senso alle loro giornate, togliendoli dalle strade, impegnandoli in attività sociali e ricreative. “Ci chiamava ‘Matussi’. – ha raccontato Marzia Miolo – Ho cominciato a fare animazione ai Cappuccini da lui trent’anni fa e poi catechismo. Era il classico frate che accoglieva tutti, non faceva distinzione, cercava di integrare gli ultimi arrivati, aveva sempre una parola buona per tutti. Era impossibile non volergli bene. Era scherzoso, un giocherellone. Era sempre con noi, diceva “Xe dei nostri” e quando portavamo qualcuno di nuovo a lavorare in sagra con noi, gli veniva data subito la maglietta “Xe dei nostri”. Era il frate per eccellenza, salutava sempre tutti, anche chi non conosceva, salutava chi si fermava al bar del Santuario chiedendo ad esempio ‘come mai da ste parti?’ e iniziava la chiacchiera. Caro Inox, sei riuscito a tirar fuori il meglio di tanti giovani e a farli crescere con il tuo grande cuore. Hai saputo accogliere tutti i “Matussi” come ci chiamavi tu senza mai allontanare nessuno. Grazie per ciò che hai fatto.” Una perdita impotante per chi è cresciuto con i suoi scherzi, con il suo esempio di inclusione e amore per la gente: “Ho avuto modo di conoscerlo e di apprezzarlo, la sua carica di umanità era qualcosa che superava qualsiasi confine. – ha dichiarato Maura Fontana – Era una presenza luminosa nella comunità. Io credo che chi ha avuto la fortuna di conoscerlo e ha fatto tesoro di questo suo modo di essere e di fare, sicuramente troverà il forte impulso di proseguire seguendo gli insegnamenti umani che ha condiviso e che lui stesso in prima persona praticava.”
In molti su Facebook hanno aggiunto frasi commemorative, foto e aneddoti di fra Innocenzio, come Manuel Benetti “Rinnoviamo le condoglianze, è una grande perdita per la comunità. Anche negli ultimi tempi non era più presente fisicamente a Thiene, ma veniva comunque per occasioni importanti.”. Anche Giovanni Casarotto ha voluto ricordare il frate: “E’ sempre stato un amico della terra, un uomo semplice che però era vicino a chi lavorava la terra e agli agricoltori infatti, anche quando non c’era, non perdeva occasione ogni anno per venire alla Festa del Ringraziamento puntuale. Faceva tutta la strada a piedi, dal Nordera fino alla Madonna dell’Olmo, per salutare i vecchi amici e agricoltori. Una persona affabile, serafica, francescana nel vero senso della parola”.
Per il luogo di sepoltura é stata scelta proprio Thiene, città che gli ha voluto bene e a cui lui era particolarmente affezionato.
Laura San Brunone