Un intero rione di Thiene richiamato dalle urla di una ragazzina che gridava “basta, basta, basta”. Erano da poco passate le diedi sera, di martedì 12 settembre, quando in un quartiere alle porte sud della città  decine di persone e intere famiglie si sono riversate in strada per capire cosa stesse accadendo.

Le grida provenivano da un’abitazione dove, a quanto pare, stava degenerando una lite familiare. Subito qualcuno ha chiamato i carabinieri che però sarebbero stati impegnati in un altro intervento. Dal 112, comunque, la richiesta di aiuto è stata inoltrata alla Polizia Locale NordEst Vicentino che ha inviato una pattuglia.

Una volta arrivati sul posto agli agenti veniva segnalato ‘un episodio di maltrattamenti in famiglia’. Ma quando i poliziotti hanno bussato alla porta della casa, da cui provenivano le urla, sull’uscio si è presentato un uomo di origine straniera che liquidava la faccenda come una normale litigata tra fratelli. Nel frattempo per strada un capannello di persone, tra cui madri e padri di famiglia, hanno pensato che dentro quella casa qualcuno le stesse prendendo di santa ragione. In più la stessa ragazzina che prima urlava avrebbe tranquillizzato tutti, confermando agli agenti la versione del padre. Il racconto tuttavia non avrebbe convinto investigatori e testimoni, seppure rassicurati dalla poco più che bambina di stare bene. La Polizia Locale è dovuta andare via dinnanzi alla spiegazione dell’adolescente, ma nessuno nel rione è andato a letto sereno: nelle loro orecchie ancora le grida della ragazzina.

Per delineare e definire quanto realmente accaduto alla giovane, nel Comando di via Rasa, gli agenti del Comandante Scarpellini stanno raccogliendo ogni minimo dettaglio fornito dalle decine di persone che hanno vissuto quegli attimi.

P.V.

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