La storia della preghiera islamica approda a Mediaset con un servizio che lancia un messaggio controverso. Il sindaco Giampi Michelusi spiega: “Ho parlato per un’ora e del mio intervento hanno estrapolato solo una piccolissima parte.” Così raccontano anche Anna Maria Savio, che è stata intervistata per la stessa durata ma che non è nemmeno stata menzionata, come non sono stati menzionati neanche i musulmani che avevano ricevuto la visita della giornalista di Mediaset, Giulia Guerri, e i suoi collaboratori. A loro era stato mostrato il centro culturale ‘Il Futuro’, dove si svolgono le preghiere e si tengono numerosi incontri e dibattiti.
Alla troupe è stato spiegato il perché della separazione durante la preghiera e dato dimostrazione di come prega una donna musulmana. I fedeli del centro culturale sono però rimasti molto delusi da questa esclusione, in quanto avevano concesso il loro tempo, erano stati accoglienti e ospitali, e la stessa Jalila, che aveva aperto il suo cuore e il suo mondo alle telecamere di Rete 4, non è stata mandata in onda.
A rincarare la dose nel servizio della Guerri, la cronista di casa nostra per Mediaset per Dritto e Rovescio, Francesca Carollo, ha commentato: “Questa foto mi ha indignato e come donna che si batte per i diritti delle altre donne mi ha anche molto preoccupato. Credo che i fenomeni di segregazione sessuale non dovrebbero trovare spazio nei luoghi pubblici del nostro paese.”
La frase che nella clip è stata estrapolata da una conversazione durata un’ora dal sindaco Giampi Michelusi, “Un uomo si deve concentrare esclusivamente in quel momento nella preghiera. Se usciamo per le nostre strade e stiamo parlando con una persona di cose serie e vediamo una donna in minigonna, anche questo ti sconcentra”, è stata definita sessista in studio. Il padrone di casa, Paolo Del Debbio, ha sbeffeggiato il primo cittadino thienese quando, durante la discussione sul perché la donna dovrebbe acconsentire a questa divisione, ha fermato tutti commentando: “Ha spiegato bene il sindaco. Quel sindaco lì lo farei teologo di primo livello.” e ancora “Ho simpatia per il sindaco che ha detto quella frase. Per carità, può darsi che capiti anche a me, però… più di stasera non ne ho mai sentite, siamo alla frutta totale.”
Questo atteggiamento da parte della trasmissione sembra derivare da una necessità di non rendere totalmente nota la situazione thienese, contravvenendo ai principi del giornalismo, che dovrebbe essere imparziale, neutrale e riportare tutte le voci per dare al pubblico tutte le informazioni necessarie a creare un dibattito equo, costruttivo e veritiero.
Ora tutta Italia parla di Thiene. La viralità partita da quella foto ha generato un’attenzione mediatica che però ha mantenuto confusa la situazione e non è riuscita a fare chiarezza ma solo tanta polemica, battute e meme.
Laura San Brunone