Ha fatto irruzione nell’ormai noto appartamento di via Marconi, occupato abusivamente da anni, ed ha fatto il pazzo. Ha urlato e inveito contro due suoi connazionali, spaccando tutto quello che gli capitava sotto tiro. Avrebbe minacciato i due tunisini terrorizzati ed avrebbe arraffato anche una collana d’oro ed un orologio da polso.
Un regolamento di conti, forse per motivi di droga, dietro l’arresto di Zidar Hichem, 33 anni, tunisino, residente a Carrè, che domenica notte, ha aggredito e minacciato anche i carabinieri che tentavano di ammanettarlo. L’uomo, che ha una sfilza di precedenti penali nel proprio curriculum, sembrava fuori di senno.
I fatti. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, Hichem, che si trova adesso dietro le sbarre del carcere di Vicenza con l’accusa di resistenza, lesioni aggravate nei confronti di due militari contro i quali ha scagliato un telefono, e furto, avrebbe fatto irruzione nell’appartamento di via Marconi in compagnia di un magrebino. Avrebbe iniziato ad urlare. Non è chiaro cosa si siano detti i partecipanti a quello che inizialmente doveva essere un chiarimento, ma che è sfociato in una specie di rissa, fermata dall’arrivo dei carabinieri.
Hichem non si è calmato nonostante gli uomini in divisa, che hanno faticato per domare i bollenti spiriti di quell’uomo inferocito, che nel frattempo, si era infilato in tasca una collana d’oro ed un orologio.
Gli investigatori sono riusciti a braccarlo, a caricarlo in auto, dove però il tunisino ha continuato mettendo persino in campo atti di autolesionismo. Gesti che sono proseguiti anche in caserma, dove la furia umana è stata rinchiusa nella cella di sicurezza.
Il braccialetto elettronico.Hichem, dopo poche ore, è stato condotto a Vicenza davanti al giudice per il rito direttissimo. Il suo avvocato Anna Sambugaro ha chiesto i termini a difesa quindi il processo è stato rinviato. Nel frattempo, gli sono stati concessi i domiciliari nell’abitazione di Carrè, dove però il tunisino non è potuto andare per via di braccialetti elettronici esauriti. Si attende quindi, che se ne liberi il primo, per sottoporre Zidar Hichem agli arresti a casa.
Natalia Bandiera