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Piovene. Di Luccio su crisi del M5S: ‘Il movimento ha tradito i valori originari’.

Si allargano le fila dei dissidenti grillini che anche lontani da Montecitorio vogliono porsi come alternativa al Movimento. Nel giorno della conferenza stampa in cui altri 10 parlamentari pentastellati (tra cui due veneti) dicono addio al movimento di Grillo anche gli ex rappresentanti altovicentini del M5S ne approfittano per buttare benzina sul fuoco.

 

In un repentino comunicato stampa il consigliere di minoranza di Piovene Rocchette Gianluca Di Luccio, che ha lasciato il Movimento a novembre 2014 pur rimanendo all’interno del Consiglio comunale, e Francesco Celotto di Bassano, già candidato al Senato ed espulso dal M5S, rincarano la dose commentando gli ultimi avvenimenti.

 

‘La cosa non ci stupisce affatto – dichiarano i due ex pentastellati – nè le dichiarazioni degli ormai ex grillini nelle quali si evidenzia il sostanziale fallimento del progetto, la totale mancanza di democrazia interna, la imposizione di strumenti di accentramento (direttorio, comitati garanti, etc) con relativa delegittimazione e dequalificazione del ruolo decisionale dei parlamentari stessi, ridotti ormai a puro numero statistico. Sono cose che evidenziamo da tempo e che non sono immuni alla nostra regione, della quale fanno parte ben due deputati fuoriusciti e cioè Tancredi Turco di Verona e Gessica Rostellato di Padova’.

 

Il risentimento dei due fuoriusciti vicentini è dunque in linea con i capi di accusa verso il M5S degli altri dimissionari, e cioè la mancanza di dibattito interno e di pluralismo. ‘Anche in Veneto si è ormai insediato un gruppetto ristretto che comanda a proprio piacimento – continuano infatti Di Luccio e Celotto – ed esemplare da questo punto di vista l’organizzazione delle recenti Regionarie dove sono stati scelti non certo i migliori candidati in quanto a capacità, competenza, attività sul territorio ma in quanto a fedeltà e affinità al pensiero unico dei vertici regionali e nazionali del M5S. Totalmente assente dalla discussione il programma regionale, ad oggi ignoto’.

 

‘Facciamo un appello – concludono i due ex grillini – affinchè altri in Veneto (e non) trovino il coraggio di denunciare lo stato di degrado in cui versa il Movimento e abbiano la forza di unirsi ai fuoriusciti. Il progetto a 5 Stelle si è ormai trasformato, tradendo i valori originari, grazie soprattutto alla totale mancanza di reali proposte e di vera iniziativa da parte dei due co-fondatori Grillo e Casaleggio. I parlamentari e attivisti non intenzionati a seguire le fallimentari politiche ne prendano responsabilmente atto, assumendone le relative conseguenze, decidendo di contribuire alla creazione di un nuovo soggetto politico’.

Marta Boriero