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Per Marco

 “Dall’inizio della pandemia la Regione del Veneto ha assunto tremila tra medici, personale infermieristico e operatori sanitari: parliamo di 1.329 sanitari assunti con contratti libero-professional, 1.233 assunti a tempo indeterminato e 392 a termine. Ben  1.182 sono medici che sono andati a colmare un vuoto di organico frutto di anni ed anni di mancata programmazione nazionale” . Non ci sta Sonia Brescacin (ZP) presidente della V Commissione consiliare agli attacchi ricevuti in questi giorni dal governatore Luca Zaia.

“Lo stato di difficoltà della struttura socio-sanitaria veneta, non diversamente da quella di altre realtà, ha cause ben precise: ricordiamo tutti come  il diritto alla salute a partire dal 2011 fu soggetto a un sistematico quanto draconiano taglio avviato dal governo Monti. Paghiamo nella sanità e nel corso della più violenta pandemia dopo la Spagnola nel 1918-19 il prezzo reale della spending-review e il sistematico attacco al welfare. Chi attacca oggi la Regione del Veneto sono gli stessi che votarono in Parlamento i tagli e la spending-review nella sanità – ha spiegato Sonia Brescacin – . Oggi scontiamo gli errori del passato e sentirsi attaccati da chi è il responsabile di quegli errori è, a dir poco, paradossale. Detto ciò, a chi ci denigra devo rammentare che il Presidente Zaia è intervenuto con precise ordinanze come l’obbligo delle consumazioni ai bar solamente da seduti dopo le 12, la chiusura delle medie e grandi strutture di vendita nei fine settimana o l’accesso contingentato a negozi o attività commerciali e via dicendo: il presidente Zaia ai è assunto l’onere e la responsabilità per scelte impopolari ma necessarie per limitare al massimo le conseguenze di direttive nazionali a dir poco contraddittorie. L’autonomia per la quale ci battiamo  – conclude Brescacin –  vuole mettere al centro della politica il cittadino e i suoi diritti, primo fra tutti la tutela della salute, tutela  possibile in una Sanità che vede giustamente remunerati medici e personale paramedico che possano operare in strutture all’avanguardia che noi veneti potremo ben finanziare senza sottrarre alcunché a chicchessia.”