“L’ultimo stipendio percepito dagli operai forestali di Vicenza e del Veneto risale a dicembre dello scorso anno, da allora 60 operai della provincia di Vicenza e 279 in tutto il Veneto non hanno visto un centesimo dei loro stipendi dalla Regione Veneto. È una odissea senza fine la vicenda di questi lavoratori che si occupano della sistemazione e manutenzione idraulico-forestale, che fanno opere di prevenzione e messa in sicurezza del territorio, curano il paesaggio e il miglioramento fondiario. Si occupano della prevenzione e lo spegnimento degli incendi”.
La denuncia arriva da Giosué Mattei, segretario generale Flai Cgil, che racconta:’ Quando qualche mese fa è divampato l’incendio a Cima Portule sull’Altopiano di Asiago c’erano gli operai forestali che dirigevano le operazioni di spegnimento dell’incendio e successivamente la bonifica del territorio, e la regione Veneto da anni non finanzia la prevenzione e le squadre anti incendio.
Le responsabilità politiche e amministrative sono tutte della politica della Regione Veneto, la quale ormai è diventata maestra nello scaricare le responsabilità verso altri soggetti – accusa Mattei – Ormai è chiaro che aver demandato alle regioni le politiche forestali è stato un errore madornale e che la regione Veneto oggi non è in grado di gestire a causa di una visione miope e in generale una scarsa considerazione dei temi ambientali, di tutela, manutenzione e difesa del territorio. Ad oggi abbiamo una situazione drammatica forse peggio dello scorso anno (nel 2015 gli operai sono rimasti per 5 mesi senza stipendio e l’apertura cantieri è avvenuta a metà aprile), gli operai senza stipendio da ormai tre mesi e con nessuna prospettiva di percepirlo a breve, in più le assunzioni degli stagionali sono bloccate per ordine dell’assessore Bottacin e di conseguenza i cantieri per procedere ad alle attività già programmate dai Servizi Forestali e non ancora approvate dalla Regione sono bloccate e non sappiamo neppure se mai riprenderanno!
A questa Regione manca l’Abu di una strategia di insieme su come affrontare i temi ambientali di tutela e prevenzione- conclude il sindacalista – I dati parlano chiaro sull’importanza del lavoro degli operai forestali: da quando sono state rimodulate e ridotte le buone pratiche di prevenzione idraulico-forestale a monte, il territorio vicentino e Veneto ha subito danni ingenti che poi si ripercuotono su tutta la collettività, e il fatto di tagliare la spesa e il personale, come è stato fatto negli anni scorsi, significa far collassare nel giro di qualche mese un assetto territoriale già compromesso da una cementificazione selvaggia e non curante del patrimonio ambientale e territoriale. La rabbia è tanta: la settimana prossima partiranno le assemblee in tutti i cantieri della provincia. Auspico che si possa organizzare a livello regionale con tutti i lavoratori insieme a FLAI, FAI e UILA una manifestazione a Venezia. E non escludo che anche a Vicenza si possano intraprendere azioni di protesta molto forti nei confronti della Regione del Veneto”.