Si era temuto per un tempo incerto che sembrava volesse rovinare le fatiche di tanti giorni organizzativi, ma poi, tutto è andato bene. Anzi a gonfie vele. Il mercatino dell’usato di Schio ha animato il centro, ha registrato affluenza record di avventori attirati dall’usato e di venditori, che hanno ben chiaro il valore dell’utilizzo di quello che non può essere gettato tra i rifiuti se può essere riciclato e avere ancora vita. Qualcosa che va ben oltre il profitto guadagnato da chi ha esposto la propria merce sulle bancarelle, circa 80, allestite sotto i portici del centro storico fino a Piazza Almerigo da Schio.

Libri, vinili, giocattoli, vestiti, scarpe, zoccoli in legno, centrini ricamati a mano e persino sassi. Si è venduto di tutto anche in questa sesta edizione del mercato del riuso che ha sentenziato quanto Lina Canale, promotrice dell’evento che si svolge due volte l’anno a Schio, vuole portare avanti come cultura: ‘Anche quando un oggetto non ci serve più, non troviamo posto in casa nostra e sembra usurato può essere riutilizzato e acquistare valore in un’altra casa e con un altro padrone’.

Elia e Francesco hanno solo 12 anni, ma l’hanno già capito. Come loro, anche Federico di 11 e Paola che ne ha nove. Sono stati i ‘commercianti’ più giovani dell’edizione autunnale del mercatino dell’usato scledense, al quale hanno partecipato espositori arrivati anche da Malo, Zugliano, Marano, Valdagno e Vicenza. ‘Abbiamo venduto giocattoli che non usiamo più, figurine dei Pokemon e barbye – hanno spiegato i piccoli venditori, a cui i genitori hanno già inculcato il valore del riciclo – ci siamo divertiti e abbiamo fatto ordine tra i nostri giochi, che non usiamo più’.

Domenica a Schio, nemmeno la temperatura che non era più quella estiva ha scoraggiato gli ottanta e passa gruppi di partecipanti, che di mattina, per un paio d’ore, hanno dovuto fare i conti con le gocce d’acqua ed il vento. Sono rimasti comunque tutto il giorno e per sostenerli, anche i bar sono rimasti aperti per dare loro l’opportunità di rifocillarsi e utilizzare i servizi.

‘Nel nostro stand abbiamo venduto di tutto, dalle borse alle maschere che collezionavo, ma per le quali non ho più posto in casa – ha raccontato sorridente Lella Lain, che ha trascinato nell’esperienza anche l’amica Maria Grazia Dal Prà’.

Alla sua prima esperienza anche Maria Zanin, di Zugliano, che a fine giornata, si è sentita soddisfatta per aver venduto oggetti che mai avrebbe pensato di rivendere: ‘Ho venduto persino i libri Harmony e delle vecchie videocassette . Tantissimi libri anche. Era la prima volta, ma certamente replicherò non appena si presenterà l’occasione perchè queste sono anche opportunità per socializzare, per  conoscere persone nuove’.

 

La più raggiante verso l’ora del tramonto è stata Lina Canale, colei che ha convinto l’amministrazione comunale di Schio a credere nel mercatino dell’usato, che a differenza di Thiene, è aperto anche ai non residenti.

‘Il sindaco Valter Orsi ci ha creduto e ora siamo arrivati alla sesta edizione. E’ stato un percorso molto bello, che certamente non finisce qui. Non possiamo fare questo tipo di mercato più di due volte l’anno perchè altrimenti diventerebbe un’attività e perderebbe quel messaggio culturale che deve essere al primo posto rispetto al profitto. Oggi, ho venduto persino una pietra’.

Mentre traccia il bilancio soddisfatta, alla sua bancarella si avvicina una bambina di 12 anni che chiede di potere acquistare ‘Il libro dei perchè’, dalla copertina un pò ingiallita dal tempo, ma in buono stato. Lo ha visto esposto e ne è stata attratta. Con tre euro, ha deciso di portarselo a casa. ‘Come mai ai tempi di internet acquisti un libro usato, i cui contenuti potresti trovarli in rete? – chiede Lina Canale alla sua giovanissima cliente, accompagnata da mamma e papà. Risposta: ‘Perchè leggere sulla carta è diverso dalla lettura su un pc o un telefono. Resta tutto più impresso nella mente. Mi piace di più’.

N. B.

 

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