L’ultimo caso di un sedicente profugo arrestato in flagranza di reato mentre spacciava sostanze stupefacenti, solleva l’ennesimo dibattito politico sulla gestione dell’accoglienza dei migranti. Non è da oggi che il comitato di cittadini PrimaNoi segnala questo di tipo criticità connesse ad “un esercito di millantatori africani che una volta entrati nel circuito dell’accoglienza si fanno reclutare dalle gang criminali dedite allo spaccio di droga”.
Un problema del resto sempre più diffuso in tutta la provinciache trova ragion d’essere anche dal fatto che i richiedenti asilo quando pizzicati in flagranza di reato non possano essere espulsi dal territorio nazionale. In tal senso -ricorda Cioni- è agli atti una sentenza della Cassazione che semplifica la vita a questo esercito di spacciatori africani.
“E’ un vero e proprio paradosso, la legge dovrebbe proteggere i cittadini dai delinquenti ma gli unici ad uscirne in qualche modo indenni sono proprio questi ultimi”.
Capita l’antifona, è evidente che i delinquenti non si fanno pregare, perciò proseguono nella loro attività illecita per conto di organizzazioni criminali legate quasi interamente alla mafia nigeriana. Secondo il comitato questo paradosso giuridico sta favorendo il progressivo e costante radicamento di queste organizzazioni su tutto il territorio nazionale, finanche in realtà di provincia come la nostra.
Un provvedimento che il portavoce del comitato ritiene basilare tanto quanto l’attività sul fronte del blocco dell’immigrazione clandestina. “Se l’emergenza non sono più gli sbarchi -spiega Cioni, in questa fase l’emergenza nazionale deve essere la bonifica delle nostre città da questi soggetti. Il legislatore deve preoccuparsi di dare gli strumenti adeguati alle forze di polizia e ai tribunali per contrastare adeguatamente un fenomeno delinquenziale che provoca effetti devastanti nel tessuto sociale e urbano dei nostri territori”.
Comitato Prima Noi