Da diverse settimane gli uffici comunali sono al lavoro sull’analisi e la valutazione del progetto di ampliamento della cava di Pianezze, tra Ca’ Trenta e Monte Magrè. Alla fine dello scorso anno, infatti, la ditta Trentin Ghiaia, ha presentato alla Regione Veneto la richiesta di aumentare la superficie di estrazione che salirebbe da 10 mila a 26 mila metri quadrati. Un progetto che è stato presentato anche durante un incontro pubblico da parte dell’azienda, al Faber Box a dicembre, e che è stato accolto con molta preoccupazione dai residenti della zona, i quali si sono costituiti in un comitato spontaneo.
«Alcuni giorni fa abbiamo incontrato i referenti del comitato, con cui condividiamo i timori rispetto all’impatto ambientale che questo ampliamento può avere sull’area, nota per le sue fragilità idrogeologiche – sottolinea l’assessore all’ambiente, Alessandro Maculan -. Già dalla fine dello scorso anno, come Amministrazione, abbiamo avviato un’approfondita disamina della documentazione depositata dalla ditta promotrice per comprendere in maniera dettagliata quale potrebbe essere l’impatto di un’attività di questo tipo sul territorio».
La richiesta di ampliamento della superficie di estrazione è stata presentata alla Regione Veneto, che dovrà esprimersi a riguardo. «Pur non avendo in capo l’iter di autorizzazione, il Comune può presentare le proprie osservazioni e rilasciare alla Regione dei pareri che seppur non vincolanti rientrano a pieno titolo nell’iter autorizzativo e dei quali si dovrà tenere conto per decidere se approvare o meno il progetto – continua Maculan – Al momento posso dire che sia dal punto di vista ambientale che urbanistico e anche sotto il profilo della viabilità, il nostro parere è fortemente critico.
L’area è soggetta a diversi gradi di tutela ricoprendo un delicato ruolo ecologico per la fauna locale ed è interessata da un equilibrio idrogeologico precario. All’Amministrazione comunale, poi, rimane in capo la competenza riguardante il disturbo della quiete pubblica e la necessaria deroga sulle attività rumorose che potrebbe essere motivo di diniego vista la mole e la frequenza degli interventi previsti mediante l’impiego di esplosivo.
Già in passato sotto il profilo acustico il sito in oggetto non si è dimostrato adatto a conciliare l’attività estrattiva con la tutela della quiete pubblica nei confronti delle numerose famiglie residenti nei pressi della cava».
Non appena la fase delle osservazioni si aprirà ufficialmente, dunque, l’Amministrazione invierà la propria analisi in Regione, a questa si aggiungeranno anche le osservazioni del comitato di residenti e di altri portatori di interesse. «Da parte nostra c’è il massimo supporto ai cittadini e alle cittadine che si sono mobilitati contro l’ampliamento della cava, con il fine di tutelare e salvaguardare il territorio e, come Amministrazione, faremo anche noi la nostra parte.
L’idea ulteriore condivisa durante l’incontro è quella di pervenire all’organizzazione di una serata pubblica informativa aperta a tutti i cittadini interessati proprio perché gli impatti attesi interessano l’intera città e non solo le aree limitrofe agli scavi» conclude l’assessore.
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