L’Ospedale di Santorso si dota di un nuovo servizio che vede coinvolte in modo trasversale le Unità Operative Complesse di Oncologia e di Gastroenterologia: un ambulatorio di consulenza nutrizionale rivolto in particolare ai pazienti oncologici e ai pazienti affetti da patologie croniche intestinali ed epatiche, la cui attivazione è stata possibile grazie al sostegno economico di Fondazione FabbricareSalute, che ha destinato al progetto la somma di 50 mila euro per i prossimi due anni.
A chi è rivolto
L’idea nasce dall’osservazione clinica di un’elevata e crescente incidenza di deficit nutrizionali nei pazienti che si rivolgono all’ospedale di Santorso, in particolare tra i pazienti affetti da patologie gastrointestinali croniche e malattie oncologiche. Le condizioni di malnutrizione riscontrate sono molteplici, sia per difetto, dunque con pazienti sottopeso che a volte evidenziano anche un declino della massa e della forza muscolare e deperimento generale, sia per eccesso, con pazienti sovrappeso o obesi o comunque che dichiarano abitudini alimentari sbagliate che peggiorano il loro quadro clinico. Da qui l’idea di offrire a queste categorie di pazienti un servizio dedicato per la presa in carico, nell’ambito di un approccio multidisciplinare.
Come funziona
Il nuovo servizio prevede una valutazione preliminare dello stato di nutrizione, eseguita già al momento della diagnosi della patologia oncologica o gastrointestinale per tutti i pazienti per i quali viene ritenuto opportuno. In base alle necessità del paziente, la presa in carico potrà poi proseguire con una terapia educazionale e una serie di incontri periodici con la nutrizionista, oppure nel caso di una condizione di malnutrizione lieve o moderata con la presa in carico da parte del Servizio Igiene degli alimenti e della Nutrizione dell’Azienda, oltre alla prosecuzione degli incontri periodici con la nutrizionista; o ancora – nei casi più gravi che necessitano di alimentazione speciale – con la richiesta la presa in carico presso il servizio di Nutrizione Clinica dell’ospedale San Botolo di Vicenza.
Commenti
«Innanzitutto ringrazio la Fondazione FabbricareSalute per avere sostenuto questo nuovo progetto – sottolinea il Direttore Generale dell’ULSS 7 Pedemontana Carlo Bramezza -. Ancora una volta gli imprenditori del territorio dimostrano la loro vicinanza e il loro sostegno concreto all’ospedale di Santorso e in generale alla sanità pubblica dell’Alto Vicentino, consentendoci di offrire ai nostri pazienti qualcosa in più rispetto ai percorsi standard di presa in carico, per un’assistenza sempre migliore. Allo stesso tempo questo progetto è anche un valido esempio di collaborazione interdisciplinare tra i diversi reparti, che in questo caso hanno individuato un comune denominatore nell’opportunità di un servizio di consulenza nutrizionale per i loro pazienti e insieme hanno costruito un progetto di qualità».
«FabbricareSalute – commenta il presidente Pietro Sottoriva – è al fianco dell’ospedale Alto Vicentino. La proposta di partecipare ad un progetto che vede, non solo la cura del paziente, ma che vuole determinare anche la qualità della vita ha visto tutti i soci della Fondazione convinti del sostegno. In particolare, dobbiamo ringraziare Latterie Vicentine che attraverso il suo presidente Alessandro Mocellin ha messo a disposizione l’importo per avviare l’iniziativa. Noi vogliamo solo essere la benzina, il motore sono medici e infermieri che con l’appoggio della Direzione dell’Ulss 7 hanno individuato una opportunità per i pazienti. E siamo convinti che le esperienze dei due primari dott Bassan di Oncologia e dott Cuoco di Gastroenterologia in collaborazione con la nutrizionista dottoressa Busin porteranno risultati che saranno poi condivisi con tutte le altre sanità pubbliche. Da Santorso ci aspettiamo che si facciano sempre più buone pratiche affinché, con l’aiuto della Direzione si possa essere sempre più orgogliosi del nostro ospedale per chi ci lavora e per chi lo frequenta per curarsi, come lo siamo per le tante aziende all’avanguardia con collaboratori bravissimi che fanno in modo che l’Alto Vicentino sia vincente rendendo orgogliosi chi ci abita».
Un progetto nato dalla volontà di offrire ai pazienti una presa in carico sempre migliore, investendo su competenze specialistiche, come sottolinea il dott. Franco Bassan, Direttore dell’U.O.C. Oncologia dell’ULSS 7 Pedemontana: «La dott.ssa Francesca Busin, la biologa nutrizionista che è stata incaricata di gestire il nuovo servizio, già lavorava presso l’Oncologia di Vicenza e parallelamente collaborava anche con la nostra Gastroenterologia per i pazienti affetti da malattie croniche: dunque ha competenze specifiche sulle esigenze nutrizionali dei pazienti con patologie oncologica e non solo. Per quanto riguarda in particolare i pazienti oncologici, l’attenzione alla nutrizione è molto importante perché è stato dimostrato che un regime dietetico adeguato può concorrere in modo importante a ridurre gli effetti collaterali della chemioterapia e degli altri trattamenti tipicamente utilizzati in Oncologia, ad esempio controllato l’aumento peso provocato dalla chemioterapia e dai cambiamenti ormonali. Vorrei cogliere l’occasione per ringraziare anche l’Associazione Raggio di Sole, da sempre vicina all’Oncologia di Santorso, che per questo progetto metterà a disposizione l’ambulatorio dove la nutrizionista svolgerà la propria attività».
Una corretta nutrizione è di fondamentale importanza anche per i pazienti della Gastroenterologia, come spiega il direttore del reparto, il dott. Lucio Cuoco: «Il nuovo servizio sarà dedicato in particolare ai pazienti afferenti ai nostri ambulatori affetti da malattie metaboliche del fegato, malattia celiaca e malattie infiammatorie croniche intestinali (morbo di Crohn e colite ulcerosa). In generale voglio inoltre sottolineare che le alterazioni dello stato nutrizionale nelle malattie dell’apparato digerente sono molto frequenti ma purtroppo spesso sottostimate. Esse impattano significativamente sulla qualità di vita dei pazienti, ne condizionano il decorso clinico e la risposta alle terapie specifiche. Talora tali condizioni di disnutrizione sono causa diretta di malattia come nel caso delle malattie del fegato secondarie al sovrappeso corporeo o a stili di vita non sani (consumo eccessivo di alcool, cibi grassi, scarsa attività fisica, ecc). Il sovrappeso corporeo è l’obesità inoltre sono fattori di rischio tumorale (non solo gastrointestinale) ormai ben riconosciuti. Alcune patologie gastrointestinali si associano invece a malnutrizione, talora severa, a causa del malassorbimento intestinale (ad esempio malattia celiaca) allo stato infiammatorio (ad esempio morbo di Crohn e colite ulcerosa) o per ragioni multifattoriali (ad esempio neoplasie gastrointestinali e biliopamcreatiche). Per tali ragioni, nell’ottica di una assistenza di qualità ai pazienti con patologie di ambito gastroenterologico, diagnosticate e trattate nella nostra unità operativa, si rende necessaria una valutazione nutrizionale completa da parte di figure professionali specifiche che individuino nei pazienti condizioni di malnutrizione (in eccesso o in difetto) ed identifichino le strategie terapeutiche nutrizionali idonee da affiancare ai trattamenti medici specifici».