di Federico Piazza

Sarà presentato il 12 luglio nella sede di Viacqua a Vicenza il progetto LIFE Svolta Blu dell’Ipa – Intesa Programmatica d’Area dei Comuni Alto Vicentino per le ricariche artificiali diffuse della falda freatica, il cui livello medio è sceso di un metro e mezzo nel corso degli ultimi settant’anni. Le coperture economiche ci sono, innanzitutto con fondi Ue.

È questo il messaggio essenziale emerso il 3 luglio a Valdagno in occasione dell’assemblea pubblica IPA e della presentazione del Quaderno di Fondazione Palazzo Festari N. 6 “La ricarica artificiale degli acquiferi: da azione strategica per la conservazione delle risorgive ad azione strutturale di adattamento al cambiamento climatico”, a cura di Giustino Mezzalira.

Il concetto essenziale è che l’Alto Vicentino deve e può tornare a essere una spugna che assorbe e trattiene l’acqua piovana, immagazzinandola nel serbatoio naturale della falda freatica della pianura veneta. Cioè, per governare la risorsa idrica tra i sempre più ricorrenti periodi di violente precipitazioni alternati a periodi di prolungate siccità, non bastano i grandi invasi e bacini di laminazione. Nei territori delle Terre Alte sopra la linea delle risorgive serve anche un sistema diffuso di raccolta e di infiltrazione delle acque bianche che coinvolga agricoltori, aziende private, enti locali, cittadini.

La logica e i dettagli tecnici ed economici del progetto LIFE Svolta Blu saranno resi noti e spiegati il 12 luglio.

Il libro parla di risorgive, in Veneto ci sono i più importanti sistemi di Europa.

Acqua e cambiamento climatico, nulla sarà più come prima, riguarderà molte generazioni a venire. Noi siamo da un lato causa, negli ultimi 50/100 anni. Ma dall’altro siamo coloro che inizieranno a trovare le soluzioni.

Scordiamoci della mitigazione, cinesi, indiani e africani non modereranno i consumi energetici. Possiamo solo adattarci, prepararci a governare la risorsa idrica non più con i paradigmi del passato.

La Terre Alte sopra le risorgive si devono organizzare per infiltrare acqua, non basta efficienza nel ridurre i consumi. Serve efficienza nei sistemi irrigui.

Ricarica della falda

Non servono grandi bacini oggetto di forte opposizione locale, ma accumulare con tanti bacini come il progetto di Giavenale di Schio, sino a mezzo milione di metri cubi come usare le cave dismesse.

I grandi bacini non vanno esclusi a priori, ma creano conflitti tra soggetti. Serve dialogo, concertazione.

Rapporti tra irrigazione e agricoltura e paesaggi.

Infine, nuova agricoltura più efficiente nell’uso dell’acqua (l’acqua transita, non viene consumata dall’agricoltura), con sistema irriguo la infiltro e resta lì per anni, stabilità delle falde. Ruolo delle Ipa come soggetto intermedio, nei vari livelli della governance dell’acqua

Recoaro Valdagno Thiene e Schio urinale di Dio, record di piovosità tre le più piovose d’Italia.

Storicamente. La nostra pianura è diversa, alta pianura indifferenziata di ghiaia che poi si infila, finestra pedemontana dove ricarichi l’acqua delle falde. Sinora l’ha fatto la natura. L’acqua per irrigare la usiamo due volte e a volte tre, perché va in falda e poi esce dalle risorgive e altri agricoltori la riusano e poi a valle in pianura bassa può esser usata ancora. Sapere storico nell’uso intelligente della risorsa acqua.

Quindi saremmo degli stupidi se usassimo soluzioni banali, come i grandi invasi. In alte zone non c’è alternativa, perché per avere acqua destate in Sicilia e Sardegna devono fare così.

Ma noi abbiamo l’alternativa, il nostro sistema di falde. Ma tutti parlano solo di bacini e invasi.

Fare rinascere le piccole risorgive. Il nostro territorio deve bere l’acqua, trattenerla, inzupparsi, abbiamo vinto un progetto europeo. Possiamo fare, e abbiamo i mezzi. Fare il bacino del Vanoi costerebbe 150 milioni di euro come progetto preliminare. Non verrà a mi fatta in una regione a statuto speciale.

Noi con le tecniche d ricarica, maledettamente semplici, che costano poco, con intelligenza reale. Il cambio di paradigma ci porta a

  1. Veniamo da un’epoca in cui ci hanno insegnato a difenderci dall’acqua, iniziamo a ragionare con difendere l’acqua. Abbiamo il granaio sotto i nostri piedi, senza occupare spazi in superficie, impariamo a fare tesoro delle risorse, tanta acqua che viene dal cielo e una spugna pronta per poterla assorbire
  2. Con il cambiamento climatico pioverà più o meno come oggi, ma cambierà come più internamente, con le bombe d’acqua. Ci prepariamo a livello locale per fare quello che possiamo, per sicurezza idraulica, fare quello che voci aveva fatto Life Beware
  3. Con il prossimo Life Progetto cosa possono fare i comuni e le imprese localizzati sopra la linea delle risorgive. Hanno aderito varie aziende, disponibili a partecipare. I Comuni con interventi diffusi, le cave da utilizzare come pozzi bevitori

Tema consumo di suolo, fare scelte responsabili. Rete di smaltimento delle acque bianche non è più sufficiente, anche quello progettato e costruito recentemente, lo vediamo in tutti i Comuni. Servono risorse enormi per evitare di pagare costi ancora più enormi dei danni da alluvioni ed esondazioni, l’intervento sullo smaltimento che vada nella direzione di ricaricare le falde va bene, dobbiamo costruire delle sinergie su questo.

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