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Ospedale Altovicentino. In un anno salvate 64 persone con infarto: l’importanza di avere l’emodinamica h 24

E’ trascorso un anno dall’attivazione del Servizio di Emodinamica H24 all’ospedale di Santorso e i numeri confermano tutta l’importanza del progetto: in 12 mesi, infatti, sono state ben 64 le procedure d’urgenza, salvavita, eseguite in orario di reperibilità, ovvero di notte o durante i fine settimana, quando in precedenza era necessario il trasferimento del paziente a Bassano.

«L’infarto miocardico è una patologia tempo-dipendente – sottolinea a questo riguardo il dott. Giovanni Morani, direttore della Cardiologia dell’ospedale Alto Vicentino -, il che significa che è una lotta contro il tempo. Quando viene meno il flusso sanguigno, e quindi l’ossigeno, al muscolo cardiaco, questo ha una sopravvivenza limitata legata al tempo: quindi prima si interviene, minore sarà il danno permanente per il paziente; al contrario se si interviene troppo tardivamente, anche una volta riaperta la coronaria non sarà possibile recuperare il muscolo cardiaco, vanificando parzialmente la procedura. La tempestività è dunque fondamentale non solo per la sopravvivenza dei pazienti, ma anche per la loro qualità di vita futura».

L’attivazione del servizio H24 ha fatto anche da volano per la crescita complessiva dell’attività di Emodinamica all’ospedale di Santorso: «Per circa la metà dei pazienti trattati in orario di reperibilità – spiega ancora il dott. Morani – si è resa necessaria un’ulteriore procedura per completare il trattamento e anche per questo motivo i numeri complessivi sono aumentati in modo significativo: nell’ultimo anno abbiamo svolto 200 angioplastiche in più e dalle circa 250 procedure eseguite in tutto il 2021 arriveremo a 450 a fine anno».

Una crescita che non è solo quantitativa, ma anche qualitativa: «Trattando un maggior numero di infarti acuti è aumentata anche la complessità media delle procedure – sottolinea il dott. Sergio Cozzi, responsabile del Servizio di Emodinamica di Santorso -. Questo ci ha spinto a introdurre tecnologie e metodiche più avanzate, come interventi strutturali e procedure di riapertura di occlusioni coronariche croniche, ovvero di vasi chiusi da molto tempo. In questo modo oggi siamo in grado di curare a Santorso pazienti che in passato venivano dirottati su Bassano e Vicenza».

«Questo ha avuto una ricaduta in termini organizzativi – continua il dott. Morani -, ma è stato anche uno stimolo in più per il team di specialisti che oggi lavora in Emodinamica, che hanno così potuto accrescere e valorizzare la propria professionalità. Abbiamo ridefinito ruoli professionali, cambiato in maniera strutturale l’assetto organizzativo e fornito il massimo supporto tecnico e motivazionale, per consentire di ridisegnare il perimetro della nostra attività, allargandolo. Molto importante è stata la collaborazione ed il supporto delle altre Unità Operative: in particolare c’è stata fin da subito una grande disponibilità di Radiologia, Anestesia e Rianimazione, ed un rapporto sempre costruttivo con la Medicina interna e Geriatria oltre che con i colleghi della Cardiologia di Bassano che ci hanno supportato per molti anni. Non va dimenticata l’ossatura del sistema con infermieri e tecnici radiologi senza la cui disponibilità non sarebbe stato possibile creare e mantenere un servizio di Emodinamica H24».

Così, l’attivazione di un servizio a lungo atteso dalla comunità dell’Alto Vicentino è diventata un’opportunità di crescita per l’intero ospedale: «A inizio 2021 sembrava un’utopia aprire l’Emodinamica H24 – ricorda il Direttore Generale Carlo Bramezza – ma un passo alla volta abbiamo lavorato tutti insieme per raggiungere l’obiettivo e oggi ne vediamo i frutti: l’arrivo del dott. Morani sicuramente ha impresso una svolta importante e come Direzione abbiamo sostenuto il suo impegno ricostruendo di fatto l’organico del reparto, che era rimasto sguarnito: nel giro di pochi mesi sono arrivati tre specialisti in Emodinamica e due specialisti in Elettrofisiologia. Non solo: l’attivazione dell’Emodinamica H24 a Santorso ha portato benefici anche alla Cardiologia del San Bassiano, che non deve più gestire tutte le urgenze. Ancora una volta dunque si dimostra che i nostri ospedali non sono in concorrenza tra loro, ma al contrario che c’è un beneficio reciproco dalla crescita di ciascuno. Voglio dunque ringraziare tutto lo staff coinvolto in questo fondamentale progetto».

Oggi il team di Emodinamica dell’ospedale di Santorso, oltre al coordinatore dott. Cozzi, è composto da altri 4 medici (Moemen Mohammed, Daniele Giacoppo, Ervis Hiso, e, in formazione, Mostafa Badawy) supportati da una qualificata equipe infermieristica (Maria Teresa Carretta, Roberto Fabris, Maddalena Lorenzi, Marco Duso, Pietro Del Giudice, Sara Zambelli, Valentina Mondin, Dario Moriella), oltre ai tecnici di Radiologia e agli infermieri UCIC.