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Minore rinviato con mano rotta. Ulss 7 replica :” L’ortopedico c’era”. Perchè allora non è stato visitato?

Non si è fatta attendere la risposta di Ulss7 rispetto alla recente denuncia di Federica Santacatterina, mamma del ragazzo minorenne, che martedì 23 gennaio 2024 ha accusato l’ospedale di Santorso di non aver visitato per tempo il figlio con una mano rotta, sostenendo che dal triage le avrebbero detto “l’ortopedico lavora fino alle 14, torni domani”. (link precedente articolo: https://www.altovicentinonline.it/cronaca/santorso-mano-rotta-torni-domani-lortopedico-lavora-fino-alle-14-le-denunce-dei-lettori/).

La contestazione iniziale aveva pertanto evidenziato una serie di disagi subiti dalla donna e da suo figlio in relazione a un presunto rifiuto di cure ortopediche nel Pronto Soccorso di Santorso. Tuttavia, Ulss7 respinge tali accuse sottolineando la correttezza delle procedure e la presenza continua di personale specializzato tramite una dichiarazione ufficiale che ha lo scopo di chiarire alcuni punti e fornire un quadro più completo della situazione. Dopo l’articolo dell’altro giorno, sono stati decine e decine i racconti-fotocopia di abitanti dell’Alto Vicentino, che sono stati rinviati al giorno seguente con tanto di frattura. Hanno capito tutti male, quando si sono sentiti dire: “L’ortopedico non c’è, ritorni domani”? A quanto pare si, secondo l’Ulss 7.

In merito alle affermazioni di Federica Santacatterina, l’azienda ospedaliera afferma che le informazioni fornite all’utente e da questa riportate non sono corrette.

In merito alla segnalazione riportata, l’informazione fornita all’utente e da questi riportata non è corretta: è falso infatti che non ci sia lo specialista di Ortopedia in sala gessi dopo le 14.00, al contrario dal lunedì al venerdì è presente nell’arco di tutta la giornata. Tanto è vero che c’era anche il giorno in cui il paziente si è presentato in Pronto Soccorso. In ogni caso si precisa che la mattina successiva il paziente è stato visitato e medicato (con semplice immobilizzazione della mano, senza necessità di ingessatura) nell’arco di un’ora dal suo ingresso in Pronto Soccorso; inoltre i raggi di controllo prescritti rappresentano una prassi nel caso di frattura della mano, per la quale può essere richiesto un trattamento chirurgico qualora la riduzione non rimanesse stabile. Il paziente è stato rivalutato con la radiografia di controllo nella giornata di ieri, dove è stata evidenziata appunto la perdita della riduzione, sono state fornite al paziente tutte le informazioni ed è stato programmato il trattamento entro pochi giorni. Solo il sabato e nei giorni festivi il medico ortopedico è presente in Pronto Soccorso dalle 8.00 alle 14.00, mentre nel pomeriggio in caso di urgenze è comunque disponibile il medico reperibile.”

La replica di Ulss7 quindi ribadisce a chiare lettere che il medico ortopedico è disponibile al Pronto Soccorso dalle 8 alle 14 nei giorni feriali e che nel pomeriggio, in caso di urgenze, è comunque disponibile il medico reperibile. Chiarisce anche che il medico era in ospedale quel fatidico giorno, era presente e non capiscono per quale motivo le sia stata detta una cosa simile.

Malinteso? Incomprensioni? Fatto sta che il ragazzo è poi tornato il giorno dopo, quindi non si capisce bene per quale motivo, se l’ortopedico era presente e il triage ha proprio il compito di organizzare ed indirizzare le visite più urgenti, il ragazzo sia stato rinviato al giorno successivo. “Non ci fa piacere andare in ospedale, tanto meno tornarci il giorno dopo. Se avessimo saputo che il medico era presente avremmo concluso il tutto il giorno stesso, non le pare? E non avremmo di certo rischiato di compromettere la situazione visto che poi il primo di febbraio, per la visita di controllo, la frattura che aveva mio figlio si è scomposta nel corso della settimana” ha incalzato la Federica Santacatterina non appena ha ricevuto la risposta di Ulss7.

Ma la vicenda non si ferma qui. Non sono sicuramente giorni facili per l’azienda ospedaliera di Santorso considerando le ultime vicende di cronaca, ma a questo si sono aggiunti anche innumerevoli testimonianze e segnalazioni tra mail, messaggi privati alla redazione e commenti sotto al post dell’articolo sul profilo Facebook del nostro giornale, di utenti indignati per disservizi che avrebbero subìto, sollevando dubbi sulla reputazione dell’ospedale di Santorso.

Chez Luna: “Anche a mio figlio ormai quattro anni fa. Al tempo aveva sette anni. Rotto il polso e legno verde, arrivati in pronto soccorso alle 17 era troppo tardi! L’ortopedico ci sarebbe stato solo l’indomani quindi hanno steccato la mano, ha passato una notte atroce e solo l’indomani dopo ben quattro ore di attesa finalmente ha messo un gesso. C’est la vie!”

Ornella Norbiato: “È successo anche ad una mia amica. Frattura della spalla in tre punti, il fatto è successo di venerdì, hanno messo tutore e fatta ripresentare al lunedì mattina. Non ci sono parole.”

Anna Ongaro: “Arrivata anche io alle ventuno in pronto soccorso il15 gennaio. Dopo aver eseguito i raggi di notte mi hanno chiesto di tornare alle nove del mattino per un polso rotto. Stessa situazione, ortopedico assente!”

Federico Madda Maddalena: “Confermo. Capitata anche a me la stessa cosa due settimane fa. Basito.”

Raffaella Scaringella: “Due anni fa avevo necessità di un intervento urgente, non per salvarmi la vita, ma per la buona riuscita dello stesso. In un ospedale, fiore all’occhiello del Veneto, specializzato in quel tipo di interventi, un equipe di medici “specialisti” ha ritenuto opportuno mettermi in lista d’attesa come se fosse un normale intervento di routine (giustificando l’enorme mole di pazienti). Ho atteso quattro mesi quando oramai non si poteva fare più nulla e adesso mi terrò per sempre la mia disabilità.”

Queste e molte altre testimonianze si sono unite alla polemica, accendendo nuovamente i riflettori sulle difficoltà che la sanità pubblica sta affrontando. Sembra sempre più spesso ‘fare acqua da tutte le parti’: strutture attrezzate e all’avanguardia che poi perdono stima degli utenti per situazioni che, probabilmente, con qualche accortezza in più, si potrebbero risolvere.

La redazione di Alto Vicentino Online si dichiara aperta a ulteriori riscontri e testimonianze da parte dei lettori riguardo alle prestazioni e ai servizi offerti da Ulss7 o da altri ospedali della zona, rimanendo impegnato nell’indagine e nella diffusione di notizie rilevanti per la comunità locale, garantendo un canale aperto di dialogo e confronto tra i cittadini e le istituzioni sanitarie.

Laura San Brunone