L’inchiesta ha avuto sotto la lente d’ingrandimento della Procura di Padova il presunto monopolio di Serenissima nelle mense ospedaliere, un appalto da 110 milioni di euro, che secondo l’accusa sarebbe stato fatto per agevolare ‘Serenissima Pigliatutto’ e lasciare a bocca asciutta i concorrenti della gara. Rischiano il processo in otto: Mario Putin, 72 anni, presidente di Serenissima Ristorazione Spa, il figlio Tommaso di 46, addetto alle gare d’appalto. Flavio Massimiliano Faggio, 63 anni, amministratore delegato, Giuliano Ongaro, 62 anni, presidente del Cda Euroristorazione srl, Carlo Ernesto Garbin, 59 anni, amministratore delegato di quest’ultima e procuratore speciale di Serenissima.
A dare lo Stop a Serenissima era stata nel 2019, l’Anac (l’autorità anti corruzione), che aveva messo di fatto un freno ad Azienda Zero, il ‘colosso’ veneto della sanità, cioè la macchina amministrativa che governa le 9 Ulss locali e da sola stabilisce i criteri di organizzazione della Sanità regionale, comparto che gestisce oltre l’80% del bilancio della Regione. L’Anac di Raffaele Cantone aveva detto “stop” e il Consiglio di Stato aveva accolto il ricorso presentato nel gennaio del 2018 dalla italo-tedesca Dussmann Service di Milano, azienda concorrente di Serenissima, che aveva denunciato ad Anac “allarmanti anomalie” nel concorso, facendo notare come fosse alquanto strano che nonostante gli specifici requisiti richiesti dal disciplinare di gara fosse sempre la stessa società ad ottenere il massimo punteggio. Secondo Dussmann, la normativa degli appalti e le direttive europee che tutelano la partecipazione di piccole e medie imprese alle gare non sarebbero state rispettate e per favorire Serenissima sarebbe stato fatto un bando cucito su misura su Serenissima, l’azienda vicentina della ristorazione. Quindi, l’apertura di un’inchiesta da parte della Procura di Padova, che ha indagato per anni, per fare luce su come gli accusati riuscissero a cucire addosso a Serenissima le gare d’appalto perchè le vincessero puntualmente.
N.B.