Adesso è ufficiale: Daniele Orsato diventerà il nuovo “Commissario per lo sviluppo del talento arbitrale” dell’Associazione Italiana Arbitri.
Fortemente voluto da Antonio Zappi, presidente dell’AIA, l’ex arbitro di Schio si occuperà anche di arbitri internazionali. “Qualche partita internazionale l’ho diretta – afferma Orsato – e posso aiutare la crescita dei nostri Massa, Guida e Mariani. Mi occuperò di seguire i ragazzi giovani, che fanno parte della commissione di Serie A e B e i ragazzi della Serie C. Cercherò di portare le mie esperienze. L’arbitro l’ho saputo fare, ora devo cercare di far fare l’arbitro agli altri“.
Nella lunga intervista rilasciata ai microfoni della trasmissione “Radio Anch’io Sport” su Rai Radio 1, l’ex arbitro nazionale ed internazionale scledense, ha affrontato parecchi temi spinosi.
Uno tra i suoi primi obiettivi, forse al momento il più importante, sarà quello ridare vigore e restituire appeal alla carriera arbitrale, visto che da qualche anno si sono ridotti i ranghi dei giovani che ricercano una “casacca nera” da indossare la domenica. “Faremo di tutto per reagire alla crisi di vocazione. Il presidente Zappi ha una marea di iniziative. Cercheremo di fare il nostro meglio. Ho avuto grandi maestri, da Claudio Pieri a Maurizio Mattei, da Stefano Farina e Stefano Braschi fino a Pierluigi Collina.”.
“Dico sempre ai ragazzi – continua il fischietto di Schio, già immedesimato nel suo nuovo ruolo di formatore – che l’Orsato arbitro ha migliorato l’Orsato uomo, padre e genitore. Non la chiamo carriera, la chiamo esperienza.”
“Un mio maestro come Natalino Tagliapietra – racconta Orsato facendo un tuffo nel suo passato – mi diceva che l’arbitraggio è correre e fischiare. Gli arbitri si devono divertire. La Serie A deve essere il sogno. Poi ci sono vari aspetti: spirito di sacrificio, far convivere lavoro, studio e famiglia. Ci vuole l’umiltà di imparare. I cognomi non portano da nessuna parte dell’AIA, non esistono favoritismi“.
L’affermato ex arbitro, continuando a viaggiare a ruota libera nell’amarcord, e ci racconta anche le origini della sua carriera, nell’amata terra vicentina. “Ho cominciato per caso, il mio sogno era diventare elettricista.”
“Dopo qualche mese di esperienza lavorativa – racconta Orsato – incontrai un ragazzo con cui giocavo a calcio e mi chiese se avessi la volontà di fare l’arbitro. Lì per lì non la presi molto bene ma poi accettai la sfida.”.
Alla domanda su un suo possibile futuro da designatore però Daniele Orsato risponde con diplomazia: “No, io ho sempre vissuto alla giornata. Adesso collaboro con Gianluca Rocchi, mio amico ed ex collega oltre che attuale designatore. La forza del presidente Zappi è la coesione tra le persone. In questo momento storico mai siamo stati così coesi“.
Ma chissà. Noi ne parleremo ancora.
Fabrizio Carta