Le tante forme di violenza di genere, le dipendenze affettive e l’indipendenza economica della donna sono le tematiche che hanno caratterizzato il secondo incontro di “Autrici a confronto”, iniziativa lanciata dall’On. Martina Semenzato, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio nonché su ogni forma di violenza di genere.
Alla conferenza stampa organizzata, ieri, presso la Camera dei deputati hanno partecipato insieme all’On. Semenzato, il giornalista di Stampa italiana, Domenico Cavazzino, che ha moderato l’evento, Rita Giannetti, vice presidente del Centro Antiviolenza Telefono Rosa di Treviso, che ha curato la stesura del libro “Voci dal silenzio” – Sei storie di donne, Viola Conti autrice del libro “Perché amo solo chi fugge? Il dolore è un talento” e Rossella Serao che ha presentato “Donna Matilde (1856-1927). La sostenibilità del ruolo della donna”.
L’iniziativa fa parte del Taccuino degli appuntamenti dedicato ai “Nuovi linguaggi contro la violenza di genere” voluto dall’On.
Semenzato affinché questo tema sia affrontato non solo nelle giornate dedicate, come il 25 novembre o l’8 marzo, ma anche per tutto il resto dell’anno. Inoltre, ha sottolineato la presidente della Commissione contro il femminicidio e la violenza di genere, per contrastare efficacemente questo fenomeno è necessario un nuovo patto sociale che unisca famiglie, scuola, società civile e politica.
I tre libri presentati durante l’incontro si concentrano su diversi argomenti. Si parte dall’importanza di denunciare i soprusi, affinché non prevalga il silenzio, per poi passare al tema delle dipendenze affettive. Quando si parla di violenza di genere, infatti, non si intende solo il femminicidio, ma esistono tante forme diverse. Dalla violenza fisica a quella psicologica, sessuale, economica, familiare e assistita. Senza dimenticare forme di persecuzione come lo stalking. Inoltre, è stata presentata la figura di una donna forte e indipendente, come è stata Matilde Serao. Un esempio da seguire affinché sempre più donne raggiungano una loro indipendenza economica, elemento fondamentale nel contrasto alla violenza di genere. Un punto fondamentale che lega il pensiero di tutte le autrici è che la violenza di genere si combatte, anche, puntando sull’educazione. A cominciare dai più giovani, partendo dalle scuole.
Come per il lavoro sviluppato dal Centro Antiviolenza Telefono Rosa di Treviso con gli allievi del IV anno del corso grafici della Fondazione Osf di Pordenone; o l’educazione sentimentale per uscire da forme di dipendenza affettiva come spiegato nel libro di Viola Conti. Così come quella istruzione a cui ha contribuito con il suo lavoro Matilde Serio cercando di “educare” le folle con un’informazione corretta ed equilibrata. Inoltre, da sempre, Rossella Serao sostiene l’importanza dell’impegno nella formazione dei ragazzi sin dall’età prescolare.