Questa sera andrà in onda in prima visione su Rai 1 ‘Miss Fallaci’, la fiction dedicata a Oriana Fallaci considerata la più influente e controversa giornalista italiana del XX secolo, una delle donne più forti e indipendenti delle società occidentali. “Un vulcano indomabile, determinata a scrivere e a fare del giornalismo la piattaforma di lancio della sua vita e della sua carriera lavorativa”, scrivono in una nota i registi della fiction in quattro puntate dove la giornalista sarà interpretata da Miriam Leone.

CHI ERA ORIANA FALLACI

Oriana Fallaci nasce a Firenze il 29 giugno del 1929 in una famiglia antifascista e per volontà di suo padre a 14 anni fa la staffetta partigiana nel gruppo di gap cittadini, attraversando le linee tedesche per portare le bombe o i pizzini nel cestino della sua biciletta. Il suo nome ‘di battaglia’ è Emilia. Finita la seconda guerra mondiale riceve un riconoscimento al valore da parte dell’esercito italiano e dopo aver preso il diploma al liceo classico con un anno di anticipo, si iscrive alla facoltà di Medicina presso l’Università di Firenze.La sua carriera universitaria si ferma presto per la sua passione per la scrittura (uno dei suoi maestri sarà Curzio Malaparte) e nel 1946 inizia come inviata speciale per il quotidiano fiorentino ‘Il Mattino dell’Italia Centrale’ scrivendo di cronaca e politica locale. Arrivata alla testata nazionale de L’Europeo, però, vede che i suoi colleghi maschi hanno quelle occasioni importanti che a lei non vengono date e, nonostante lei senta di essere la più brava, è stufa delle interviste glam e dei pezzi sul cinema italiano che ormai ha raccontato per lungo e per largo. Celebre la sua intervista del 1948 su Christian Dior.

La fiction Rai racconta la vita della giornalista dalla fine degli anni 50 seguendo gli inizi della carriera di Oriana Fallaci, quando era ancora conosciuta come ‘la ragazza del cinema’ e lavorava come cronista per il settimanale italiano ‘L’Europeo’. Fu in quel periodo che Fallaci trasforma il suo primo viaggio negli Stati Uniti in un’occasione irripetibile, incontrando personalità straordinarie e dipingendo un ritratto tagliente, spesso crudo e ironico, della società americana e del mondo dorato di Hollywood. Quegli anni sono segnati anche da profondi turbamenti personali, tra cui una relazione intensa e tormentata con il collega giornalista Alfredo Pieroni. Un legame carico di passione, ma anche di insicurezze e paure, che alla fine trascina Fallaci in una spirale di autodistruzione. Soprattutto, però, è il periodo in cui una giovane donna, con una determinazione e un talento fuori dal comune, scopre la sua vera missione: raccontare la verità

GLI ANNI 60 E 70, L’AMORE CON PANAGULIS

Gli anni 60 e 70 sono quelli che la consacrano al mondo del giornalismo. È, infatti, la prima donna italiana a ricoprire il ruolo di corrispondente di guerra: dal Vietnam, dal Medio Oriente, dall’India e dal Pakistan e dall’America Latina. Nel 1962 esce ‘Penelope alla guerra’, la sua prima opera narrativa. Nel 1968, alla vigilia dei Giochi olimpici viene ferita gravemente da una raffica di mitra e, creduta morta, viene trasportata all’obitorio, solo in quel momento un prete si accorge che è ancora viva.

Negli anni 70 l’incontro con Alexandros Panagoulis, leader della resistenza greca contro la dittatura dei colonnelli, perseguitato, torturato e incarcerato a lungo. Si incontrano il giorno in cui egli esce dal carcere e diventerà la sua compagna di vita fino alla morte di lui. Panagoulis muore in un controverso incidente d’auto, ritenuto da molti e dalla stessa Fallaci un complotto politico. Dopo la sua scomparsa scrive ‘Un uomo’ (1979) sulla vita del proprio compagno e sulla loro relazione. Lo stesso anno la giornalista realizza l’intervista con l’Ayatollah Khomeini, durante la quale lei si toglie il velo in segno di protesta.

Tra i personaggi da lei intervistati, come riporta Wikipedia, ci sono: re Husayn di Giordania, Võ Nguyên Giáp, Pietro Nenni, Giulio Andreotti, Giorgio Amendola, l’arcivescovo Makarios, il citato Alekos Panagulis, Nguyen Cao Ke, Yasser Arafat, Mohammad Reza Pahlavi, Hailé Selassié, Henry Kissinger, Walter Cronkite, Federico Fellini, Indira Gandhi, Golda Meir, Nguyen Van Thieu, Zulfiqar Ali Bhutto, Deng Xiaoping, Willy Brandt, Sean Connery, Mu’ammar Gheddafi, Enrico Berlinguer, Tenzin Gyatso, Pier Paolo Pasolini e l’ayatollah Khomeini. Alcune di queste interviste sono raccolte nel libro ‘Intervista con la storia’ uscito nel 1974.

DOPO L’ATTACCO ALLE TORRI GEMELLE DEL 2001 E LA MORTE

Gli attacchi alle Torri Gemelle del 2001 segnano il periodo in cui l’autrice critica duramente l’Occidente per la sua debolezza nei confronti dell’estremismo islamico e viene criticata duramente e accusata di razzismo ed etnocentrismo.

Oriana Fallaci muore a Firenze a 77 anni per un cancro ai polmoni di cui parlerà tanto per portare le persone a non vergognarsi della malattia. Tornata in Italia da poche settimane, dopo aver lasciato la casa di Manhattan, Fallaci trascorre l’ultimo scorcio di vita nella città in cui è nata. Prima di morire dona la sua collezione di libri antichi all’Università Pontificia Lateranense di Roma.

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