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La solitudine delle donne dopo il tumore al seno

Tornano con un nuovo lavoro, un’analisi capillare, di raccolta dei dubbi e delle difficoltà più comuni riferiti dalle donne dopo la ricostruzione mammaria le specialiste del gruppo Donna X Donna, che riunisce in modo volontario e spontaneo oltre 100 chirurghe plastiche e senologhe, ginecologhe sessuologhe e psiconcologhe afferenti alle principali Breast Unit della penisola. Dopo la mastectomia, le terapie e la ricostruzione mammaria- emerge dall’analisi- le donne confidano ‘ho paura a muovere il braccio e il busto’; ‘ mi sento sempre stanca’; sto ingrassando’; ‘temo a tornare a fare sport’. Inoltre ‘Ho la pelle invecchiata di colpo’; ‘non ho più la sensibilità nella zona operata’; ‘non mi guardo più il seno e non tocco le cicatrici’. ‘Non sento il mio nuovo seno come parte di me e non riesco più a mostrami al partner’; ‘ho sbalzi di umore’; Oppure ‘sono passati tanti anni ma temo sempre la recidiva’ e così via. E questo anche a distanza di mesi o di anni dall’operazione. Non ci sono solo sorrisi e senso di vittoria, non ci sono solo donne eroiche e di nuovo ‘protagoniste’ della loro vita. Vale per la maggioranza: alla notizia più bella, la scomparsa della malattia, seguono difficoltà crescenti e incertezze durante la convalescenza, nei mesi e negli anni a venire. Sintomi comuni ma piuttosto trascurati negli ospedali spesso a corto di personale specializzato, dal fisioterapista al psiconcologo al ginecologo-sessuologo. Non basta dire alle pazienti ‘siate felici, ce l’avete fatta’. Il ‘dopo-tumore’ porta con sé numerosi ‘effetti collaterali’, lasciati senza risposte e assistenza.

A circa 1 donna su 8 viene diagnosticato il tumore mammario. Nel 25-30% delle diagnosi di carcinoma segue una mastectomia, dunque l’asportazione della mammella. Nella metà dei casi si esegue una ricostruzione mammaria contemporanea all’asportazione del tumore. L’altra metà delle pazienti invece rinuncia oppure tende a rimandare l’operazione di ricostruzione, sottoponendosi ad interventi più complessi e procrastinando nel tempo il recupero della propria immagine corporea e del proprio benessere fisico e psicologico. Alla ‘nuova me’ è dedicato è dedicata questa nuova indagine.

“Di molte cose non si parla dopo l’esperienza del tumore al seno- precisa Alessandra Graziottin direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia medica dell’ospedale San Raffaele Resnati, Milano- si tratta di esperienze che pesano tantissimo sul vissuto generale dopo il tumore al seno. Molte donne tendono a non guardarsi, a non toccarsi più dopo la mastectomia. Molte hanno difficoltà perfino nel lavarsi, nel prendere confidenza con sé stesse, hanno un atteggiamento di rifiuto per moltissime ragioni psicologiche, dal fatto che si sentono ‘tradite’ dal proprio corpo, dal nuovo seno che non è esteticamente quello che avrebbero voluto, al fatto che non comunica più quelle sensazioni di piacere che valevano per molte donne prima dell’esperienza del tumore. Sono urgenti interventi di recupero funzionale e psicologico da intraprendere subito dopo l’operazione e non a distanza di anni, quando ci sono. Mi riferisco ad esempio alla neuro-riabilitazione centrale che, se adottata fin da subito con esercizi di memoria, aiuta a recuperare le lesioni periferiche che hanno inciso sul calo della sensibilità dell’aera operata. Le tecniche e le terapie riabilitative sono numerose e aiutano le donne a vivere a pieno la vita dopo la brutta esperienza del tumore ma vanno divulgate e conosciute a medici e pazienti”.

BREASTS, IL SENO ‘OPERA D’ARTE’ AL CENTRO DEL PERCORSO DI CURA

Le immagini che illustrano questa edizione della brochure Donna X Donna sono tratte dalla mostra Breasts, una collettiva di opere eccezionali dedicate al seno e al decolleté femminile in corso a Palazzo Franchetti dal 18 aprile al 24 novembre 2024 in occasione della 60° Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia. “Breasts riflette l’interazione complessa tra funzioni biologiche e aspetti culturali legati al seno. Anche se il seno svolge una funzione principalmente nutrizionale, molte culture pongono l’accento su aspetti legati alla sessualità, – sottolinea Carolina Pasti, curatrice della mostra Breasts. – Comprendere e integrare questi diversi racconti è essenziale per promuovere un discorso più inclusivo e rispettoso sul corpo umano. Sostengo il potente messaggio di Donna X Donna associato all’importanza di aiutare la paziente a recuperare il proprio benessere psico-fisico dopo l’intervento chirurgico. Mi ha colpito la passione e la dedizione con cui le dottoresse del gruppo contribuiscono a rendere meno doloroso il processo successivo all’operazione, confortando la donna emotivamente, dando un forte supporto alla pazienti a recuperare il loro stile di vita e credere di nuovo in sé stesse”. Il lavoro delle specialiste è riassunto nel nuovo volume ‘Nato il tumore, riconquistato il mio seno. La nuova me. Come ritrovare il proprio benessere psico-fisico nei mesi e negli anni a venire’ , edizione Donna X Donna 2024, allegato al presente comunicato stampa. Le immagini del volume sono state donate a Donna X Donna da Carolina Pasti, che ringraziamo. Maggiori informazioni su www.donnaxdonna.it. Il progetto Donna X Donna è supportato in modo non condizionante da Polytech.

DONNA X DONNA: CHI SIAMO

Il progetto Donna x Donna, coordinato da Beautiful After Breast Cancer Italia Onlus (BABC), riunisce in modo spontaneo e volontario un gruppo di oltre 100 chirurghe plastiche, senologhe, psico-oncologhe, radioterapiste, fisiatre, fisioterapiste e medici estetici afferenti alle maggiori Breast Unit delle regioni italiane. Al comitato promotore si aggiungono, di anno in anno, nuove specialiste e professioniste che si sentono vicine ai nostri obiettivi e che contribuiscono ad apportare informazioni e a farsi portavoce delle nostre istanze.