Luisa Spagnoli è un esempio straordinario di imprenditrice che ha segnato profondamente la storia dell’industria alimentare e della moda in Italia, e ancora oggi la sua eredità continua a vivere. La sua vita dimostra non solo un’incredibile visione, ma anche una profonda attenzione al benessere dei suoi dipendenti e un’incredibile capacità di innovare in periodi storici difficili. Da una piccola drogheria alla creazione di icone come il cioccolatino Bacio Perugina, il suo percorso rappresenta un modello di imprenditorialità che trascende le sfide sociali e culturali dell’epoca, affrontando anche le difficoltà legate al suo essere una donna in un ambiente dominato da uomini.
Luisa Spagnoli agiva fuori dagli schemi: la sua capacità di reagire a situazioni di crisi con creatività, come nel caso della creazione del cioccolato fondente durante la guerra, o la sua iniziativa di allevare conigli d’angora per creare abbigliamento di alta qualità. È incredibile come sia riuscita a bilanciare la sua innovazione con un profondo senso di responsabilità sociale, cercando di migliorare la vita delle persone che lavoravano per lei. E’ simbolo di successo imprenditoriale, ma anche di emancipazione femminile in un’epoca in cui le donne avevano pochi spazi di manovra. Pensare che, se fosse nata oggi, sarebbe diventata una delle imprenditrici più celebrate, magari con milioni di follower su Instagram, è un pensiero che sottolinea quanto, purtroppo, sia ancora sorprendente vedere una donna emergere in certi ambiti. La sua storia è davvero un’ispirazione.
Il Bacio Perugina
Nel 1923 il marito si ritira dall’impresa, che conta più di cento dipendenti, e proprio allora tra lei e Giovanni Buitoni comincia una storia d’amore nonostante i ben 14 anni di differenza — 46 lei, 32 lui. Una differenza d’età tale che farebbe parlare anche ora: figuriamoci nella Perugia degli anni Venti. Ma la Spagnoli se ne infischia, come sembra fare con qualsiasi altro tentativo di imbrigliarla in un ruolo di genere: nonostante i due non decideranno mai di andare a convivere, la loro storia continuerà per tutta la sua vita. Una relazione che ispirerà anche gli iconici bigliettini romantici nell’incarto dei Baci Perugina: pensati da Federico Seneca, direttore artistico della Perugina, si dice facciano riferimento proprio alla corrispondenza segreta tra la Spagnoli e Buitoni, i quali si scrivevano biglietti d’amore durante la giornata di lavoro avvolgendoli intorno ai cioccolatini.
campagna baci perugina 1923
Una campagna pubblicitaria di Baci Perugina datata 1923
La Spagnoli ricopre ufficialmente le cariche di consigliere di amministrazione e direttore del settore confezioni di lusso. Ma nonostante questo riconoscimento e forma di consacrazione, non sembra mai dimenticarsi le sue origini certamente non altolocate e si dimostra sempre attenta alle esigenze dei dipendenti: apre un asilo nido nello stabilimento di Fontivegge e spacci all’interno dell’azienda per consentire alle sue operaie di fare la spesa prima di tornare a casa; paga studi e cure alle famiglie meno abbienti — e ne assume molti membri; mantiene diversi ragazzi orfani della città.
Le creazioni Luisa Spagnoli (allora “Angora Spagnoli”) vestiranno star del cinema come Sofia Loren e Anna Magnani — e finiranno anche dentro qualche uovo al cioccolato Perugina.
Muore nel 1935. I figli hanno portato avanti non solo l’attività di famiglia, ma anche quella di beneficenza della madre, con la Fondazione Luisa Spagnoli. Oltre a questa eredità, Luisa Spagnoli ha lasciato prodotti diventati vere e proprie icone, parte della quotidianità di moltissime persone in Italia e non solo.