Il vigneto veneto punta ancora più in alto. E parliamo di una regione che esporta vini e mosti per un valore vicino a 1,6 miliardi di euro (dati riferiti al 2013), pari a poco meno del 32% dell’export nazionale di settore. Ebbene, la Giunta regionale
ha approvato il Piano di ristrutturazione e riconversione dei vigneti per il periodo di programmazione 2014/2018, con l’obiettivo di aumentare la competitività del settore, dandone contestualmente attuazione per l’anno corrente con un bando per la selezione dei progetti che ha una dotazione finanziaria di 14 milioni 474mila euro.
“Con la vendemmia 2013 – ha spiegato l’assessore all’agricoltura della Regione Veneto, Franco Manzato – il Veneto ha prodotto e produrrà complessivamente quasi 9 milioni di ettolitri, dei quali oltre 4,2 milioni, pari al 47% del totale, a DOC e DOCG, e 3,85 milioni di ettolitri (43% del totale) a IGP. Nella fascia più alta, DOC e DOCG prevale la produzione di vini bianchi (3,3 milioni di ettolitri, oltre il 78% dei vini a Denominazione), Prosecco in testa seguito da Soave e dagli altri. Nelle IGT prevalgono invece i vini rossi (2,5 milioni di ettolitri, pari a oltre il 63,5% dei vini a Indicazione Geografica). L’export tira economicamente e crea immagine, nonostante i numerosi tentativi d’imitazione di vario genere ai danni dei consumatori di tutto il mondo. Ma vogliamo fare ancora meglio e il Piano di ristrutturazione e riconversione dei vigneti è lo strumento normativo per migliorare ed esaltare ancora di più le potenzialità del nostro territorio e la sua vocazione enologica, che vale circa il 3,2% dell’intera produzione mondiale”.
Il Piano punta ad aumentare la competitività dei produttori di vino e a migliorare i sistemi avanzati di produzione sostenibile e l’impronta ambientale del settore vitivinicolo veneto. I finanziamenti disponibili sono indirizzati a iniziative da realizzare nell’ambito dei bacini omogenei viticoli e per produrre vini di qualità designati con le denominazioni di origine oppure con le indicazioni geografiche. “Sono finanziabili – spiegano dalla Regione – le azioni tese a riorganizzare il potenziale viticolo veneto per ottenere vini capaci di sfidare la commercializzazione globalizzata, mediante la riconversione varietale, anche mediante sovrainnesto; la diversa collocazione o il reimpianto di vigneti; i miglioramenti delle tecniche di gestione dei vigneti, in particolare l’introduzione di sistemi avanzati di produzione sostenibile. I conduttori di superfici vitate potranno presentare richiesta di finanziamento ad Avepa nei 45 giorni successivi alla pubblicazione della decisione di giunta nel Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto”. A quel punto l’Agenzia veneta per i pagamenti in agricoltura verificherà le domande e predisporrà una graduatoria regionale unica dei beneficiari.
di Redazione Thiene on line