E’ stata presentata a palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto, a cura del Gruppo Ristoratori Bassanesi, una eccellenza assoluta del territorio veneto, l’Asparago Bianco di Bassano D.O.P. Il Presidente del Consiglio regionale del Veneto ha sottolineato “l’ottimo lavoro svolto dai Ristoratori Bassanesi che, ormai ogni anno, portano a conoscenza il nutrito programma di promozione dell’Asparago Bianco di Bassano. Questa è diventata una bella tradizione, da rinnovare nel tempo, che nasce dal forte impegno e dalla generosa passione profusa dai Ristoratori Bassanesi che, lavorando in sinergia, promuovono, non solo in questi mesi primaverili, ma durante tutto l’anno, una vera eccellenza del territorio bassanese, veneto e italiano, e che fanno conoscere piatti legati alla nostra Regione e alla tradizione gastronomica locale”.
Sergio Dussin, Presidente della categoria Ristoratori del mandamento Confcommercio di Bassano del Grappa “siamo fortemente legati al nostro territorio e cerchiamo di promuovere e far conoscere i prodotti veneti di eccellenza, come i formaggi, gli affettati e, appunto, l’asparago, oggi protagonista”. Paolo Brotto, Presidente del Consorzio per la tutela dell’Asparago Bianco di Bassano D.O.P. “la Storia stessa ci conferma l’assoluta bontà dell’Asparago Bianco bassanese: una nota spese del 1530 testimonia come i Dogi veneziani fossero soliti ordinare mazzi di asparagi di Bassano, e abbiamo riscontro, negli stessi anni, di come i Padri conciliari, durante il loro viaggio verso Trento, facessero tappa a Bassano per degustare questa prelibatezza. La leggenda poi narra che Sant’Antonio avesse piantato, lungo la strada tra Bassano e Rosà, i sementi dell’asparago bianco, per rabbonire il tiranno Ezzelino da Romano. Noi siamo, e vogliamo continuare a essere, una realtà molto piccola, per garantire sempre la massima qualità del nostro prodotto, dal caratteristico colore bianco, che viene raccolto ogni giorno proprio per mantenerne la freschezza. Ciascun mazzo dell’Asparago Bianco D.O.P. di Bassano è legato dalla cosiddetta ‘stroppa’, ovvero un salice di vimini, come è nel Disciplinare da più di 500 anni. Inoltre, è stampato il bollino tricolore, a testimonianza del Made in Italy del prodotto, ed è impresso un numero seriale, con indicazione del giorno in cui il prodotto è stato raccolto e del nome del produttore, un sigillo di qualità a tutela del consumatore”.