a cura di Agostino Macrì
Sul mercato è comparsa la mozzarella di bufala nera; la differenza da quella bianca è l’aggiunta di carbone attivo durante la lavorazione. Come è noto il carbone attivo, grazie alle sue proprietà adsorbenti, è utile per la cura di alcuni disturbi gastrointestinali (meteorismo, intossicazioni, diarree). L’aggiunta nella mozzarella secondo qualche messaggio dei produttori, può facilitare la sua digestione da parte di chi ha problemi con i latticini. Sembra comunque che la mozzarella nera abbia un fascino particolare per la sua colorazione bianconera anche presso i napoletani che, calcisticamente parlando, preferiscono decisamente l’azzurro. Quello di cui non si parla è che il carbone attivo è in grado di “fissare” alcuni micronutrienti (vitamine, antiossidanti, ecc.) e quindi ridurre il valore nutrizionale del cibo. Inoltre alcuni farmaci assunti per via orale potrebbero essere adsorbiti ed in pratica resi inattivi. Insomma la mozzarella nera sembra che sia soltanto una variante di quella tradizionale in grado di appagare il desiderio di novità di alcuni consumatori, senza però apportare benefici aggiuntivi. Anche se la sicurezza e la qualità della mozzarella al carbone sembra che non siano compromesse. si può azzardare l’ipotesi di trovarsi davanti a una “bufala”, seppure innocua.