di Alfonso Piscopo
Continua il dibattito attraverso i vari mezzi di comunicazione sulla carne sintetica. La cosa più eclatante è che a parlare sono persone che sconoscono il mondo della ricerca e il concetto stesso di carne intesa come alimento, e intendono la nuova carne sintetica, o se vogliamo adottare un termine più tecnico, la carne coltivata, accostandola quest’ultima alla carne di animali domestici, o come un suo diretto surrogato. E bene fare chiarezza sulle differenze che esistono tra la carne edibile di origine animale e la nuova carne coltivata. La carne edibile (viene dal latino “caro-carnis” a sua volta derivato dal greco “taglio”) nel senso stretto indica la parte muscolare o qualsiasi taglio proveniente dalle masse muscolari degli animali, indipendentemente dalla specie di appartenenza, come pure gli organi interni, quali fegato, cuore, polmoni, reni, milza, genericamente indicati con il nome di frattaglie (organi del quinto /quarto commestibile).
La carne coltivata (detta anche clean meat o carne pulita) viene prodotta artificialmente in vitro. È ottenuta dalle cellule staminali prelevate da un animale o dalla carne stessa (nel caso dell’ hamburger prelevate dal bovino o dalla carne bovina) delle diverse specie animali. Nella tecnica in vitro le cellule prelevate sono nutrite in modo che possano crescere e sviluppare il tessuto muscolare (in questo caso la carne coltivata). Le multinazionali sono già in lavorazione – la prima start-up israeliana future meat technologies ha inaugurato lo stabilimento con produzione di “clean meat” su larga scala e a seguire altre multinazionali sono pronte a produrre carne coltivata di altre specie animali (carne coltivata di pollo, agnello e maiale ecc. ).
La prima carne coltivata in commercio è prevista per il 2023, anche se ad oggi la commissione europea non ha ricevuto alcuna richiesta per mettere sul mercato tipi di “cultured meat”. Come si può ben notare i colossi produttori di carne coltivata, sono delle multinazionali che investono soldini in delle fabbriche nate per produrre carne in laboratorio, e proporre dei surrogati alla vera carne. Che ben venga la ricerca e l’innovazione tecnologica, i consumatori sono liberi di scegliere quali prodotti consumare….ma per dovere di cronaca dobbiamo dire che la carne coltivata, non può essere definita carne, così come la conosciamo.
A ognuno la sua scelta!!!
A me, in qualità di ispettore, spetta il delicato compito di fare rispettare le norme sulla sicurezza alimentare
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