Il veganismo esiste dall’alba della storia. Le prove di persone che scelgono di evitare prodotti animali risalgono a oltre 2.000 anni fa. Già nel 500 a.C., il filosofo e matematico greco Pitagora promuoveva la benevolenza tra tutte le specie e seguiva quella che potrebbe essere descritta come una dieta vegetariana. Più o meno nello stesso periodo, Siddhārtha Gautama (meglio conosciuto come il Buddha) discuteva di diete vegetariane con i suoi seguaci.

Facciamo un salto al 1806 d.C.: i primi concetti di veganismo cominciano appena a prendere forma, con il dottor William Lambe e Percy Bysshe Shelley tra i primi europei a opporsi pubblicamente a uova e latticini per motivi etici.

I primi vegani moderni

Nel novembre del 1944, Donald Watson (a destra e sotto) convocò un incontro con altri cinque vegetariani senza latticini, tra cui Elsie Shrigley, per discutere di diete e stili di vita vegetariani senza latticini. Sebbene molti avessero opinioni simili all’epoca, questi sei pionieri furono i primi a fondare attivamente un nuovo movimento, nonostante l’opposizione. Il gruppo ritenne che fosse necessaria una nuova parola per descriverli; qualcosa di più conciso di “vegetariani senza latticini”. Le parole rifiutate includevano “dairyban”, “vitan” e “benevore”.
Si stabilirono su “vegan”, una parola che Donald Watson in seguito descrisse come contenente le prime tre e le ultime due lettere di “vegetarian”. Nelle parole di Donald Watson, segnava  “l’inizio e la fine di vegetariano”.  La parola vegan fu coniata da Donald Watson su suggerimento dei primi membri, il signor George A. Henderson e sua moglie Fay K. Henderson, che la società avrebbe dovuto chiamarsi Allvega e la rivista Allvegan.

Sebbene la dieta vegana fosse stata definita all’inizio, fu solo nel 1949 che Leslie J Cross sottolineò che la società non aveva una definizione di veganismo e suggerì “[i]l principio dell’emancipazione degli animali dallo sfruttamento da parte dell’uomo”. Questo è stato poi chiarito come “cercare di porre fine all’uso degli animali da parte dell’uomo per cibo, merci, lavoro, caccia, vivisezione e per tutti gli altri usi che comportano lo sfruttamento della vita animale da parte dell’uomo”.

La società fu registrata per la prima volta come ente di beneficenza nell’agosto del 1964, ma i suoi beni furono in seguito trasferiti a un nuovo ente di beneficenza quando divenne anche una società a responsabilità limitata nel dicembre del 1979. La definizione di veganismo e gli obiettivi di beneficenza della società furono modificati e perfezionati nel corso degli anni. Nell’inverno del 1988 questa definizione era in uso, sebbene la formulazione sia cambiata leggermente nel corso degli anni, e rimane tale oggi:

[…] una filosofia e uno stile di vita che cerca di escludere, per quanto possibile e praticabile, tutte le forme di sfruttamento e crudeltà verso gli animali per cibo, abbigliamento o qualsiasi altro scopo; e per estensione, promuove lo sviluppo e l’uso di alternative prive di animali a beneficio degli esseri umani, degli animali e dell’ambiente. In termini dietetici denota la pratica di rinunciare a tutti i prodotti derivati ​​interamente o parzialmente da animali.

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