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La pausa pranzo degli italiani si fa nello stesso posto, ma il 38% si porta il cibo da casa

Ansa-La pausa pranzo, nel corso della giornata di lavoro, è sempre nello stesso locale per uno su due.  In generale il ristorante resta la scelta più diffusa per 9 italiani su 10, la schiscetta portata da casa rappresenta un’opzione per il 38%.

E’ quanto emerge da un sondaggio realizzato per conto di Edenred Italia, azienda del settore degli employee benefit, da Bva Doxa.
Il sondaggio ha indagato le abitudini degli italiani in pausa pranzo mediante una serie di interviste somministrate a un campione di mille lavoratori, dipendenti presso aziende che erogano buoni pasto. Tra i piatti scelti più spesso (metà degli intervistati) ci sono la pizza, la pasta, prodotti da forno come panini, piadine e toast, le insalatone. La frequenza di consumo è elevata (circa 6 lavoratori su 10) per i primi piatti, per le verdure, e per le pietanze a base di carne, mentre 4 lavoratori su 10 gradiscono spesso anche piatti etnici, come poke (15%), sushi (11%) e kebab (10%). Tra le cucine più apprezzate, è netta la preferenza per la cucina italiana, da parte di 9 dipendenti su 10, mentre 2/3 del campione ama anche la cucina asiatica, in particolar modo quella giapponese e quella cinese, e 3 intervistati su 10 anche quelle messicana, statunitense (fast-food) e greca.
La pausa pranzo fuori è anche un momento di socialità per 9 dipendenti su 10, che nella maggior parte dei casi viene trascorsa insieme ai colleghi di lavoro (60%), in genere due o tre (53%). A tavola si chiacchera più spesso di argomenti personali come hobby, sport e tempo libero (56%), di lavoro (54%), di viaggi e vacanze (49%) e anche di programmi Tv, cinema e serie tv (36%). L’orario di picco della pausa pranzo è alle 13 e la sua durata media secondo il campione intervistato è di 45 minuti. L’indagine sottolinea che le nuove generazioni, in particolare la GenZ, tendono ad acquistare il pranzo da consumare direttamente alla scrivania e amano ordinare da asporto. Esistono, infine, alcune soluzioni alternative per la pausa pranzo, come l’ordinazione di cibo da consumare in ufficio, scelta frequente per il 15% degli intervistati.