La scomparsa di Angelo Lunardon segna la fine di un’epoca per la sua comunità. Fondatore del noto ristorante “La Rosina” di Marostica, era non solo un simbolo di resilienza e imprenditorialità, ma anche uno degli ultimi testimoni delle vicende belliche sul fronte russo. La sua vita, contraddistinta da esperienze di grande sacrificio, è stata un esempio di come le difficoltà possano essere trasformate in opportunità di crescita personale e professionale. Dal 1954, insieme alla sua famiglia, ha costruito un’attività che è diventata un punto di riferimento nel territorio, grazie anche al supporto di due donne importanti nella sua vita, la mamma e la moglie, entrambe di nome Rosina.
“La sua scomparsa lascia un grande vuoto, ma il suo esempio di dedizione e coraggio continuerà a vivere nella comunità e nella sua famiglia. La tua espressione di affetto e vicinanza alla famiglia risuona come un omaggio sincero a una persona che ha lasciato un’impronta indelebile nel cuore di molti”, ha detto l’assessore regionale Manuela Lanzarin.
Sulla pagina facebook del locale dove le prenotazioni arrivano da tutto il Veneto si legge un messaggio pieno di emozioni: “ Ci ha salutati al suo modo, tranquillo, sereno e pacato il nostro mito Angelo Lunardon, all’alba dei suoi quasi 103 ann. Il nostro leader ci abbraccia tutti con un volo sereno. Non riusciremo mai ad elencare tutto quello che Angelo è per noi, ed è stato per molte persone: ognuno custodisca nel suo cuore la sua figura mitologica. Noi sappiamo che, come fante reduce di Russia, se non fosse riuscito a ritornare a casa, tutta questa nostra storia non esisterebbe. Invece abbiamo la fortuna e l’onore non solo di ricordarlo, e di averlo vissuto con una energia e salute esemplari fino ad oggi, ma di raccoglierne i suoi frutti, insegnamenti, segreti, aplomb, e raccontarne la storia e le gesta che fanno parte integrante del nostro dna. I figli Gaetano e Rita e i parenti tutti ringraziano per quanti stanno vicini in questo momento. Ma è un momento di consapevolezza di una vita serena che ha dato frutti importanti, visibili ancora oggi nei volti, nei caratteri e nella convivialità che potete trovare con noi, da noi. Angelo “della Rosina” è e resterà una istituzione, ed oggi con la moglie Rosa (Rosina) sono lì, lassù, che se la ridono e vegliano sereni su di noi, che nel loro spirito continuiamo questa nostra bellissima storia. Viva Angelo, Angelin dea Rosina hai posato lo zaino e sei andato avanti. Grazie per l’immensa figura che sei riuscito ad essere. Non ti deluderemo. Ti amiamo. Tu sempre con noi, i tuoi eredi, il tuo futuro”.