Il Veneto è la terza potenza mondiale nella produzione e commercio di vino.
Sono quasi centomila gli ettari di superficie adibita a vitigno, cosa che fa della Regione un’area prettamente vitivinicola e con i suoi 2,2 miliardi relativi all’export del 2018, il Veneto ha superato le cifre di Cile a Australia, grazie alla ricerca dei mercati esteri delle bollicine ‘facili’ del nordest italiano.
Non ha dubbi Denis Pantini, responsabile dell’area agroalimentare di Nomisma, che identifica soprattutto i giovani di tutto il mondo tra i principali consumatori del vino prodotto in Veneto.
Una crescita costante che ha avuto il ‘boom’ nell’ultimo decennio. I vini locali infatti, soprattutto le varietà Glera-Prosecco e Pinot Grigio, sono cresciuti nelle vendite con percentuali notevoli (rispettivamente +167% e +132,6%), in controtendenza rispetto al trend nazionale, che nel 2018 ha segnato un -8,7% rispetto al 2009.
Per quanto riguarda la vendemmia 2019, sicuramente di buona qualità, si stima una produzione di uva di 12,9 milioni di quintali, in calo (-13,2%) rispetto all’abbondantissima raccolta del 2018.
Le anticipazioni di Veneto Agricoltura in occasione del report annuale hanno caratterizzato il convegno di Coldiretti Veneto svoltosi a
I numeri sul comparto vitivinicolo regionale si commentano da soli: il vigneto veneto ha messo le ali e la sua crescita sembra inarrestabile, sotto tutti i profili. Nell’ultimo decennio (2009-2018) la superficie del vigneto veneto ha avuto un incremento del +33,9%, raggiungendo nel 2018 (ultimi dati disponibili) i 94.414 ettari.
Il report di Veneto Agricoltura indica che nel 2019 la produzione stimata di vino veneto è di 11,3 milioni di ettolitri, segnando un calo di -2,1 milioni di ettolitri rispetto al 2018, in linea peraltro con quello complessivo dell’Italia (-16%). Più specificatamente, la perdita stimata di prodotto si è mostrata più sensibile nell’area Occidentale del Veneto (-20%), rispetto al Centro e all’area Orientale (-8%).
Il prezzo medio alla produzione per la totalità delle uve veronesi è stato di 0,59 euro/kg (0,58 euro/kg quello per l’intero Veneto), con quello di Padova che si è fermato a 0,46 euro/kg, mentre la provincia di Treviso continua a mantenere la leadership regionale con una quotazione di 0,69 euro/kg.
Di contro, i quantitativi sono diminuiti nell’ultimo anno (-5,1%), quindi a tenere su il fatturato sono stati i prezzi di vendita, con quello medio totale che è arrivato a 3,27 euro/l, con un rialzo annuo del +9,8%. Nel 2019 le esportazioni di vino italiano stanno crescendo ancora (+3,8 nei primi tre mesi), e ancor più quello veneto (+4,7%).
Sui mercati esteri si stanno comportando bene i vini fermi in bottiglia, che rappresentano da anni l’ariete delle transazioni vinicole venete all’estero, con 1,22 miliardi di euro fatturati nel 2018 e un relativo rialzo annuo del +2,1%, ai quali si associa poi un +4,3% dei prezzi medi di vendita. Punta di diamante dei vini veneti esportati è senza dubbio il Prosecco e i vini spumanti in genere, che presentano aumenti generalizzati delle transazioni.
di Redazione Altovicentinonline