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Devi guidare? Sconto sugli assaggi di vino: le cantine studiano il ‘driver discount’ dopo il nuovo Codice della strada

Roma, 3 mar. (askanews) - Sostenibile, autoctono, a denominazione e prodotto da brand noti. Ecco come gli italiani sceglieranno nel 2022 il vino al ristorante. E' quanto emerge da una indagine commissionata da IGM (Istituto Grandi Marchi) e realizzata da Nomisma-Wine Monitor per valutare comportamenti e tendenze in due momenti distinti, a distanza di un anno, dell’attuale fase pandemica: ottobre 2020 e settembre 2021. Il primo dato che emerge è una ripresa nei consumi fuori casa, come attestano i recentissimi dati Istat che raccontano di una crescita, nel 2021 rispetto al 2020, del 22,3% nelle vendite food&vine presso la ristorazione italiana. Certo, la flessione rispetto alla fase pre-pandemica è rilevante, con un –22,4% fatto registrare nel 2021 rispetto al 2019. In estrema sintesi se nel 2019 le vendite di food and wine presso i ristoranti si aggiravano intorno agli 85 miliardi di euro, nel 2021 si sono superati i 63 miliardi. Netto calo, quindi, ma con un’impennata netta nei confronti del 2020 che aveva fatto registrare un volume valutabile intorno ai 54 miliardi. Numeri che confermano le cifre emerse dalla ricerca IGM-Wine Monitor: se nell’ottobre del 2020 il 52% degli intervistati dichiarava di aver abbassato il consumo del vino outdoor, un anno dopo questa percentuale è scesa al 43%. La tipologia di locale che ha fronteggiato meglio questa contrazione è il ristorante (-41% dei consumatori di vino outdoor ha diminuito la spesa su questo canale, contro il -46% di winebar, enoteche, pub e bar). Sulle modalità e le scelte di consumo al tavolo del ristorante, pur sempre nell’ottica di un calo generale, dovuto soprattutto alle restrizioni, a reggere meglio sono stati i vini consumati al calice. Le occasioni migliori sono quelle “speciali” (feste e compleanni) mentre hanno sofferto maggiormente quelle “formali” (pranzi e cene di lavoro). In linea generale la contrazione dei consumi outdoor rilevata nelle interviste dell’ottobre del 2020 è superiore a quella certificata nel settembre del 2021 (-27% la differenza tra chi evidenzia un aumento della spesa per vino fuori casa rispetto a chi dichiara una diminuzione nel 2020 contro un più incoraggiante -19% nel 2021, frutto di un rallentamento nelle restrizioni ma anche di una maggiore attenzione nella qualità dei vini ordinati). Secondo l'indagine, il 35% dei consumatori prevede una crescita della spesa per vino outdoor per questo 2022. Ma quali saranno i driver di scelta? Il consumo al ristorante privilegerà in primis vini a denominazione e brand noti, con una maggiore attenzione alla provenienza locale o da vitigni autoctoni e con una contestuale ricerca di etichette che soddisfino la richiesta di sostenibilità.

Visto che chi deve guidare può fare solo un piccolo assaggio di vino, facciamoglielo fare a prezzo scontato. È la proposta che arriva da alcune aziende vinicole toscane, alla luce della stretta anti-alcol arrivata con il nuovo Codice della strada. Le cantine della Toscana sono tra le più rinomate d’Italia e così all’imprenditrice Donatella Cinelli Colombini è venuta un’idea: visto che ci sarà qualcuno che non può guidare (compresi i tanti turisti americani e canadesi che si spostano in camper), diamo loro la possibilità di fare un assaggio di vino scontato grazie a un “driver discount“. Anche perchè, nel caso del turismo enogastronomico, non esiste certamente nessun autobus che i turisti possano prendere all’uscita delle cantine (solitamente disperse nelle campagne).

Donatella Cinelli Colombini è ideatrice nel 1993 della giornata “Cantine aperte”, che diversi anni fa ha dato il via ad un rinnovato enoturismo italiano. L’idea dello ‘sconto’ per gli amanti del vino che devono mettersi al volante arriva da lei e da sua figlia Violante Gardini Cinelli Colombini, che ora è presidente nazionale del Movimento Turismo del Vino. In una nota, le due imprenditrici dicono: “I turisti del vino che dopo la visita in cantina vogliono guidare devono limitarsi a un solo assaggio di vino e per ricompensare il loro sacrificio è giusto far loro uno sconto significativo”.

Questa originale proposta arriva proprio quando sta per partire il periodo d’oro per le cantine italiane (della Toscana ma anche del Veneto), perchè è proprio a partire dalla primavera che il turismo del vino di scatena (in particolare a partire dalla Pasqua e dai ponti primaverili e fino a Ognissanti). Nella nota si ricorda che i visitatori delle 20.000 cantine italiane aperte al pubblico sono circa 15 milioni all’anno. E ci sono anche tantissimi stranieri, molti dei quali si spostano su due ruote: i canadesi e gli statunitensi, ad esempio, arrivano soprattutto in auto o minivan con autista di agenzie turistiche prenotate in anticipo. Gli europei invece viaggiano prevalentemente con la auto propria. Sono questi gli enoturisti a cui offrire il “driver discount”, si legge ancora nella nota. Anche perchè “i controlli delle forze dell’ordine sono capillari lungo le strade e non ci sono alternative costituite da servizi di trasporto pubblico“. La carenza infrastrutturale è infatti uno dei problemi dei distretti del vino, rilevati anche da WineMeridian dialogando con i managers della wine hospitality italiana.

DI QUANTO È LO SCONTO

Il “driver discount” ideato da Donatella e Violante Cinelli Colombini (che vale per le loro due cantine Casato Prime Donne a Montalcino e Fattoria del Colle a Trequanda) prevede uno sconto di 10 sul prezzo dell’esperienza enoturistica per chi, uscito dalla cantina, guiderà l’auto. Il guidatore dovrà limitarsi a un solo assaggio “che probabilmente sarà il vino top previsto dal programma, nel nostro caso il Brunello Riserva” spiega Violante “ma è bene incentivare questa rinuncia in una logica di sicurezza stradale”.

I prezzi delle degustazioni vanno in media dai 29 a 60 euro, ad eccezione dei programmi premium pensati per chi cerca l’esclusività. Nella nota, si citano i prezzi medi dell’offerta italiana indicati da WIneSuite-Divinea che per il 2024 sono per il 24% nella fascia di prezzo fra 15-24 euro, per il 32% nel range 26-35 euro, per un altro 24% tra i 26 e i 50 euro e un altro 20% oltre i 50 euro.

“Altri due aspetti su cui le nostre cantine vogliono dare il buon esempio – spiega Donatella Cinelli Colombini -è l’abbinamento di tutti gli assaggi di vino con alimenti tipici del territorio come l’olio evo con pane ‘sciapo’ toscano, i salumi e il cacio pecorino”. Un’abitudine che migliora anche il rischio degli effetti dell’alcol, perchè permette un’assunzione a stomaco pieno.
Le esperienze delle cantine della famiglia Cinelli Colombini sono diverse e progettate per diversi target: si va dal diventare “enologo per un giorno” e produrre il proprio Supertuscan, all’assaggio itinerante accompagnato da musiche scelte da un sommelier musicista.