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Consigli per le feste: perché non si deve mettere il pane capovolto a tavola

Tutti pronti ad imbandire le tavole per le feste, ma attenzione a non fare un errore imperdonabile: non mettere mai il pane capovolto. Porta male, molto male.

E anche a chi non crede nella scaramanzia, converrebbe leggere i consigli ‘della nonna’, perché la convinzione che il pane capovolto sia segno di disprezzo e malaugurio per gli ospiti ha origine antichissime e c’entrano Gesù Cristo e il rogo che uccise Giovanna D’Arco.

Motivi religiosi

Secondo la tradizione cristiana. Il pane rappresenta in corpo di cristo. Metterlo in tavola capovolto significa quindi mancargli di rispetto e addirittura bestemmiare o invocare l’Anticristo.

Motivi storici

Nella Francia del 1400, il re Carlo VIII, colui che fece uccidere Giovanna D’Arco facendola bruciare sul rogo, inaugurò una politica feroce, che prevedeva la pena di morte anche per banali motivi.

Il monarca aveva ampliato la schiera dei boia, utilizzando gente comune e dotandola di asce per uccidere. All’epoca i boia operavano a volto scoperto ed erano riconoscibili. Si narra che i fornai, in segno di disprezzo, davano ai boia soltanto pane di pessima qualità e lo servivano capovolto. Fu allora che il re allora emanò un decreto affinché tutti i boia fossero incappucciati per non essere riconosciuti e dunque disprezzati. Per questo motivo, a tavola il pane non va mai poggiato o passato al commensale capovolto.

davano ai boia soltanto pane di pessima qualità e capovolto. Il re allora emanò un decreto affinché tutti i boia fossero incappucciati per non essere riconosciuti e dunque disprezzati

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