“Oggi è la giornata mondiale contro il cancro, che quest’anno pone al centro del dibattito la necessità di superare le disuguaglianze non solo nelle cure, ma anche in campo sociale, dal momento che si sono accentuate enormemente durante la pandemia. Ciò che è facile constatare, ascoltando i malati e coloro che dei malati si occupano: familiari, oncologi, radioterapisti, chirurghi oncologi, psicologi, assistenti sociali, ecc. è che ci troviamo davanti ad una vera e propria epidemia del cancro. Eppure, sembra che solo il Covid, con tutte le sue varianti, sia al centro delle occupazioni e preoccupazioni del governo e del ministero della salute. Gli screening non sono ancora ripartiti e questo induce a fare diagnosi tardive, quando l’intervento del medico ha molte meno probabilità di successo; nonostante la diagnosi tardiva, i malati debbono affrontare una lunga attesa prima di poter accedere all’intervento chirurgico e questo si ripete anche davanti alla necessità di affrontare la radioterapia. Ma per i pazienti diventa ancor più difficile, dopo l’intervento chirurgico, poter accedere alla indispensabile riabilitazione, sia quella fisica che quella psicologica”. Lo afferma la senatrice Paola Binetti, UDC. “Tutto per i malati oncologici è diventato più difficile in questi ultimi anni – aggiunge – e ha creato delle disuguaglianze inimmaginabili fino a pochi anni fa. La prima disuguaglianza riguarda la disponibilità economica dei pazienti, perché chi può si rivolge alle strutture private e aggira lo stallo in cui sono oggettivamente precipitate le strutture pubbliche. Il malato oncologico nel momento in cui sa di avere un cancro non tollera più dilazioni: vuole essere curato subito e nelle migliori strutture possibili. E se quelle pubbliche non sono disponibili allora affronta qualsiasi sacrificio pur di rivolgersi a chi può prendere cura di loro. Ma non sempre è possibile e allora sa con certezza che la sua vita diventa una vita ad altissimo rischio. E’ stato calcolato che un malato oncologico ordinariamente spende non meno di 2000 euro di tasca propria per spese di trasporto e per gli esami diagnostici. Ma non è sempre in grado di affrontare i costi di un intervento chirurgico in una struttura privata. Il venir meno della abituale efficienza ed efficacia del sistema pubblico, per lo meno di una serie di strutture altamente qualificate, ne ha fatto toccare con mano l’enorme valore, anche sul piano democratico, nel garantire salute a tutti i cittadini, come prevede l’articolo 32 della Costituzione”.
L’Istituto- aggiunge il comunicato- dispone di una varietà di soluzioni NGS cosiddette ‘tumore agnostiche’, cioè pannelli genici che offrono l’opportunità di associare a ogni alterazione genomica il farmaco giusto in ogni tumore, e dell’expertise per disegnare soluzioni globali di sequenziamento ‘dedicate’ a singole patologie e singoli pazienti con particolare attenzione a tumori rari, patologie orfane, soggetti giovani e condizioni patologiche ‘anomale'”. “Il nostro impegno per sviluppare schemi originali per diagnosticare e trattare con gli strumenti della medicina di precisione ogni singolo paziente ha visto il riconoscimento del Consorzio Europeo ICPerMed- afferma Patrizio Giacomini, ricercatore premiato dal consorzio- quale miglior ricerca in medicina di precisione in Europa per l’anno 2019”. “Molte delle attività di NGS convergono sul Molecular Tumor Board IFO- aggiunge Ciliberto- istituito già nel 2018 tra i primi in Italia. Costituito da un gruppo multidisciplinare prende in considerazione pazienti oncologici che hanno esaurito o stanno esaurendo le opzioni terapeutiche standard, ma sono ancora in buone condizioni generali. Dopo attenta valutazione dei casi, il Molecular Tumor Board prescrive analisi NGS al fine di identificare mutazioni del genoma tumorale che possono essere trattate con farmaci che pur fuori indicazione, e questo è un aspetto rivoluzionario, hanno già superato un vaglio clinico significativo e quindi hanno grandi potenzialità future”. “Quando si riscontrano nuove alterazioni- spiega l’Ifo- l’oncologo medico di riferimento informa il/la paziente della possibilità di uso di tali farmaci, somministrati direttamente o accedendo a sperimentazioni cliniche oppure attraverso un uso ‘off label’ cioè fuori della indicazione approvata dagli Enti Regolatori. Ad oggi l’MTB dell’Istituto Regina Elena ha discusso circa 200 casi, rilevando alterazioni molecolari cosiddette ‘azionabili’ in circa il 50% dei casi. Tra questi, circa il 20% hanno iniziato terapie al di fuori degli standard con risultati incoraggianti”.
“Inoltre, essere perfettamente integrati nel sistema delle biobanche italiane ed europee- sottolinea l’Irccs- e accreditati per la conservazione secondo standard rigorosi e certificati dei campioni biologici provenienti dai pazienti oncologici è un ulteriore valore aggiunto. Un’enfasi particolare riveste lo studio delle biopsie liquide. Attraverso l’impiego di metodologie avanzate e estremamente sensibili siamo capaci di seguire l’evoluzione della malattia tumorale nel tempo attraverso semplici prelievi di sangue seriali, per aggiornare in tempo reale le alterazioni genomiche, scoprire l’insorgenza di resistenze ai farmaci, ed eventualmente modificare subito la terapia”. “L’NGS clinico è un ‘setaccio’ rigoroso- sintetizza Ciliberto- Facciamo tutto il possibile perché nessuna opportunità terapeutica e nessun paziente scappi dalle sue maglie strette. Siamo pienamente consapevoli che la medicina di precisione sarà sempre di più il futuro dell’oncologia. Per questo da tempo ci impegniamo a far sì che oggi sia già domani”. “Pensiamo che ogni persona- conclude ed evidenzia Marina Cerimele, Direttore generale IFO- abbia diritto di accesso ad un trattamento di medicina personalizzata, capace di offrire i migliori risultati possibili, e che rispetti anche tutte le caratteristiche dell’individuo: genotipo e fenotipo, luogo di nascita, educazione e istruzione ricevuta, genere e orientamento sessuale. Crediamo che i cittadini debbano essere consapevoli degli scenari di ricerca e cura in evoluzione, vigili e primi attori del cambiamento”. “Sono tutti temi sui quali siamo particolarmente impegnati: centralità della persona, medicina di genere e medicina personalizzata. Qui il link al video sul Molecular Tumor Board: https://www.youtube.com/watch?v=KqV9n0dLyls”, conclude l’Istututo romano.