Quando si sta male, il tempo non passa mai. Non si tratta più di una semplice sensazione, ma di un dato oggettivo, rilevato da uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Affective Disorders e condotto da un team di psicologi della Johannes Gutenberg University di Mainz, in Germania, guidati da Daniel Oberfeld-Twistel.
Secondo i dati, la depressione dilata il senso del tempo, che è come se trascorresse più lentamente. Lo studio è una rielaborazione di ricerche fatte precedentemente e legate al tema della depressione. Sono stati presi in esame 433 pazienti depressi e 485 volontari sani e tra di loro è stata monitorata la diversa percezione temporale.
I ricercatori hanno così scoperto che nelle persone depresse la percezione soggettiva del tempo era più lenta. La percezione oggettiva invece, cioè quella che si misura ad esempio con la durata di un film o di una canzone, era esattamente la stessa sia nei soggetti sani che in quelli sofferenti di depressione.
«Abbiamo trovato forti indicatori che negli individui depressi la sensazione soggettiva di passare del tempo si differenzia dalla capacità di valutare l’effettiva durata di eventi esterni – ha spiegato Oberfeld-Twistel – Ciò evidenzia anche come i risultati della ricerca siano in linea con quanto riferiscono psichiatri e psicologi in ospedali e studi privati, secondo i quali i pazienti riportano spesso durante le sedute la percezione che il tempo vada avanti lentamente, che trascorra al rallentatore”.
Secondo Oberfeld-Twistel c’è ancora molto da studiare per approfondire il legame tra percezione del tempo e depressione. “Ad esempio – ha rilevato lo studioso – si sa ancora poco su come agiscano i farmaci antidepressivi e la psicoterapia sulla percezione del tempo da parte delle persone depresse”.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), al mondo sono 350 milioni le persone di tutte le età che soffrono di depressione e 2,6 milioni sono in Italia. Ciò fa di questa patologia una delle principali emergenze di salute pubblica, anche perché è strettamente correlata con un’altra problematica, quella dei suicidi.