Un test su nove diversi burrocacao risultati tutti sicuri per la salute. L’indagine è stata condatto da Altroconsumo che definisce l’esito una buona notizia se si considera che negli ultimi test decine di marchi non lo erano.
Tra gli ingredienti dei prodotti testati non ci sono infatti gli oli minerali che possono contenere sostanze pericolose per la salute, ma soltanto oli di origine vegetale. Con un’eccezione, il marchio Neutrogena, che è stato esclusa dal test in via precauzionale, pur essendo a norma, perché conteneva oli minerali.
Per l’organizzazione dei consumatori, nel mondo dei burrocacao, negli ultimi anni c’è stata una rivoluzione positiva se si considera che nel 2017 ben 13 prodotti sul mercato contenevano sostanze pericolose per la salute; nel 2019 stesso copione per dieci prodotti destinati ai bambini, che riportavano risultati deludenti sul fronte della sicurezza chimica.
Considerando i risultati dei precedenti test, quest’anno Altroconsumo ha preliminarmente verificato in etichetta la presenza di oli minerali prima di portare i burrocacao in laboratorio. Solo un prodotto tra quelli selezionati per il test conteneva oli minerali, Neutrogena, e per questo è stato sottoposto ad analisi chimiche per verificare la presenza di Moah (idrocarburi aromatici di olio minerale) potenzialmente cancerogeni e tossici e di Mosh (idrocarburi saturi di olio minerale) che possono accumularsi nei tessuti e causare microgranulomi (nella milza, nel fegato e nei linfonodi).
Proprio a causa della presenza di Mosh in quantità superiori alla raccomandazione di Cosmetics Europe, l’associazione europea dell’industria cosmetica, emersa dalle analisi di laboratorio, l’organizzazione ha escluso il marchio dal test in quanto, pur essendo a norma secondo il regolamento europeo, non garantisce la sicurezza.
A questo proposito, la normativa europea dei cosmetici consente l’uso degli oli minerali nei cosmetici se, prima dell’uso, sono trattati in modo da renderli privi di residui pericolosi e sostanze cancerogene. La norma non specifica quali.
Per questo sarebbe auspicabile un intervento legislativo a livello europeo per disciplinare l’uso degli oli minerali nei prodotti per le labbra.
Nel caso specifico, la valutazione effettuata da Altroconsumo nel test non si basa sulla legge che non dà indicazioni precise sulla composizione di queste sostanze pericolose, ma su altri criteri: ad esempio, per quanto riguarda i Moah, essendo potenzialmente cancerogeni, Altroconsumo ritiene non debbano essere presenti in un prodotto che si possa considerare sicuro.
Mentre, sulla presenza dei Mosh, l’organizzazione ha stabilito dei limiti quantitativi in collaborazione con altre associazioni di consumatori europee (tedesca, belga, spagnola, portoghese, francese, finlandese e ceca) prendendo in considerazione la letteratura scientifica e i dati a disposizione sull’argomento.
I produttori si stanno impegnando per rendere i burrocacao più sicuri per la salute evitando di inserire tra gli ingredienti gli oli minerali come emollienti e ricorrendo ai più costosi oli di origine vegetale. Manca però un intervento legislativo a livello europeo per disciplinare l’uso degli oli minerali nei prodotti per le labbra, non solo i burrocacao, ma anche ad esempio i rossetti. L’auspicio è che questa lacuna sia colmata al più presto.