a cura di Federica Bosco di Sanità Informazione
Sono 24 milioni gli italiani con malattie croniche secondo i dati dei sistemi di sorveglianza a rilevanza nazionale Passi (dedicato alla popolazione tra i 18 e i 65 anni) e Passi d’Argento (oltre i 65 anni) coordinati dall’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con le Regioni e condotti sul territorio dai dipartimenti di prevenzione delle ASL. Non tutti però hanno diritto ad un codice di esenzione, nonostante necessitino di continue cure. È il caso della vitiligine, la malattia autoimmune della pelle. «Nonostante sia una patologia cronica non dà diritto ad un codice di esenzione a chi ne soffre – ha dichiarato Ugo Viora, vicepresidente dell’associazione Gli amici per la pelle, in occasione della giornata mondiale sulla vitiligine -. A meno che ci siano altre patologie croniche correlate a cui invece è attribuito un codice esenzione». Una mancanza che le associazioni di pazienti affetti da patologie croniche “dimenticate” denunciano alle istituzioni. «I codici di esenzione sono da rivedere, tanto più che il costo sociale di queste patologie è molto alto. Per la vitiligine si attesta sui 500 milioni l’anno», fa notare Viora.
I numeri della cronicità
La dimensione di cronicità raggiunge numeri importanti, in particolare con l’avanzare dell’età. Più della metà degli over 65 convive con diverse patologie croniche. Prima dei 55 anni invece le malattie croniche riguardano per lo più l’apparato respiratorio (mediamente il 6% degli adulti). Le cardiopatie e il diabete raggiungono il 30 percento intorno agli 80 anni, così come i tumori. Ictus, ischemie cerebrali e insufficienza renale hanno il loro picco invece intorno ai 70 anni.
La differenza di genere
Essere uomo non aiuta quando si parla di cronicità, infatti se pur di poco, le statistiche sembrano favorire le donne. Dall’esposizione al fumo di sigaretta, al consumo di alcol, gli uomini con patologie croniche correlate superano il 30% contro il 22% delle donne. Anche l’obesità – se pur per poco – interessa di più gli uomini (11 percento contro il 10 percento delle donne); mentre l’inattività fisica come fattore di rischio è l’unico dato a sfavore delle donne che risultano essere più sedentarie degli uomini.
Non tutte le malattie croniche danno diritto all’esenzione
Come la vitiligine, altre patologie non danno diritto ad alcuna esenzione. Il criterio è fissato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità a cui spetta il compito di stabilire quali sono esenti da ticket ed hanno diritto ad una serie di prestazioni ambulatoriali specialistiche, finalizzate al monitoraggio della malattia e alla prevenzione di complicanze e aggravamenti. L’elenco completo delle malattie esenti si trova nell’allegato 8 del DPCM ed è consultabile sul sito del Ministero della Salute nella banca dati. Il codice 005 si riferisce ad anoressia nervosa e bulimia, lo 006 ad artrite reumatoide, 007 all’asma, 008 alla cirrosi epatica e alla cirrosi biliare, 009 per malattie infiammatori dell’intestino (Crohn e rettocolite ulcerosa), 013 al diabete mellito, 014 dipendenza da sostanze stupefacenti, psicotrope e da alcool, 016 epatite cronica attiva, 018 fibrosi cistica, 019 glaucoma, 020 infezione da HIV, 029 Malattia di Alzheimer, 031 ipertensione arteriosa con danno d’organo, 046 sclerosi multipla, 059 celiachia, 061 patologie renali croniche, 065 sindrome di Down.
Le nuove esenzioni per malattie croniche
Sei nuove patologie esenti si sono aggiunte all’elenco delle malattie croniche con diritto di esenzione.
- bronco – pneumopatia cronico ostruttiva negli stadi moderato, grave e molto grave, codice 057;
- osteomielite cronica, codice 060
- patologie renali croniche, codice esenzione 023.585
- rene policistico autosomico dominante, codice esenzione RJ0040
- endometriosi, codice esenzione 063.617
- sindrome da talidomide, codice esenzione 064
Da malattie rare a croniche
Alcune patologie, che in precedenza erano state classificate come malattie rare e per questo avevano già un codice di esenzione, oggi sono invece state trasferite nell’elenco delle malattie croniche. È il caso della celiachia (codice esenzione 059), sindrome di Down (codice esenzione 065), sindrome di Klinefelter (Codice di esenzione 066), e connettiviti indifferenziate (codice esenzione 067).
Come si ottiene l’esenzione per malattie croniche
Spetta al medico di medicina generale o al pediatra di libera scelta dare le indicazioni ai pazienti. Per le malattie croniche è la struttura pubblica che rilascia il certificato medico che indica la presenza di una o più malattie croniche. Il certificato di esenzione va poi presentato all’Azienda Sanitaria di residenza (ASL) che dovrà rilasciare un attestato con indicata: la definizione della malattia, il relativo codice identificativo che dà diritto all’esenzione e le prestazioni che potranno essere erogate in regime di esenzione.
Quanto dura l’esenzione per malattia cronica
È stato fissato un periodo minimo di validità dell’attestato di esenzione a seconda delle patologie e alla possibilità di un reale miglioramento, sulla base delle evidenze scientifiche. Questo però non incide sull’assistenza farmaceutica. Infatti, in base a quando stabilito dallo Stato, i medicinali sono classificati in fascia A (gratuiti per tutti gli assistiti), in fascia A con nota AIFA (gratuiti solo per coloro che hanno condizioni particolari inserite nella nota AIFA) o in fascia C( a pagamento per tutti, compresi per gli assistiti con esenzione per malattia cronica). Alcune Regioni hanno introdotto un ticket sui farmaci di fascia A, una quota fissa per ricetta o confezione, indicando in autonomia le categorie di soggetti esenti da tale ticket, tra cui i malati cronici.