“In Italia le persone con diabete sono circa 4 milioni e si stima che un ulteriore milione sia affetto dalla malattia senza che questa sia mai stata diagnosticata. Se non diagnosticato, diagnosticato tardivamente o non trattato appropriatamente il diabete può causare complicanze severe, che coinvolgono diversi organi e apparati, incidendo negativamente sul benessere della persona, condizionandone pesantemente la qualità e la durata di vita e gravando in termini di costi sulla sostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale”. Se ne discuterà agli Stati Generali sul Diabete, che si svolgeranno a Roma il prossimo 19 marzo (dalle 9-17) presso la Sala Marco Biagi del Cnel (Consiglio nazionale dell’economia e del Lavoro (in viale Davide Lubin, 2). L’iniziativa vedrà coinvolti, fra gli altri, i presidenti, o loro delegati, delle società scientifiche dell’area diabetologica e delle associazioni delle persone con diabete, le componenti sociali, gli esperti e che porterà alla stesura di un documento che sarà consegnato, come nel 2024, nelle mani del ministro della Salute, Orazio Schillaci. “Il documento- fanno sapere- includerà spunti programmatici in tema di prevenzione, diagnosi precoce, monitoraggio, cura e organizzazione dell’assistenza erogata alle persone con diabete in Italia, ribadendo il ruolo chiave delle strutture diabetologiche, che tanto bene hanno operato e stanno operando in Italia. Inoltre, esso sottolinea l’irrinunciabilità dell’accesso all’innovazione tecnologica, diagnostica, terapeutica, nella cura e nel monitoraggio e la necessità di liberare risorse per garantire la piena accessibilità, equa sul tutto il territorio nazionale”.
Nel 2022, all’inizio della XIX Legislatura, è stato siglato un ‘Patto di legislatura sul diabete’, evidenziando come il diabete sia una delle “più diffuse malattie croniche non trasmissibili” e rappresenti una “patologia complessa che, per il suo forte impatto socio-economico-sanitario, necessita di una forte attenzione istituzionale”. Gli Stati Generali. fanno infine sapere, sono uno spazio “aperto di dialogo, ad inviti, che è accessibile a tutti i portatori di interessi collettivi sociali, economici, politici e sanitari sul diabete, e riunisce tutte le parti sociali, le società scientifiche, le associazioni di categoria e gli esperti, per trovare una strategia comune per portare il diabete al vertice dell’agenda politica del nostro Paese”.