In questo periodo d’autunno, dove il primo freddo comincia a farsi sentire, è sensazione diffusa avere più fame rispetto l’appena trascorsa estate. Questo a volte spaventa molto, soprattutto quelle persone che, con il cibo, non hanno molto un bel rapporto.
Come mai? Perchè alcune persone sono molto preoccupate del loro peso?
Questa preoccupazione eccessiva rispetto al proprio peso ed alle forme del proprio corpo prende facilmente il nome, ormai d’uso comune, di disturbo alimentare.
Ci sono diversi tipi di disturbo alimentare che in genere chiamiamo anoressia, bulimia e binge eating. Questi nomi molte volte sono usati con estrema facilità anche nel gergo comune finendo con attribuire un’etichetta al comportamento di una persona che, in alcuni casi, attraverso questi gesti, esprime un bisogno e una sofferenza.
Dietro a quello che possiamo chiamare sintomo, come ad esempio il non mangiare o il mangiare troppo, si trova sempre un senso ed un significato che quella persona dà a quel comportamento in quel periodo della sua vita, nell’insieme delle relazioni nel quale vive.
E’ molto importante al giorno d’oggi, dove internet e televisione portano a “fare diagnosi” con estrema facilità, riuscire ad ascoltarsi.
Un’alimentazione non proprio regolare, in molti casi, non è da considerarsi un disturbo alimentare ma, a volte, questo comportamento nasconde qualcosa di più importante che può portare a gravi conseguenze sia fisiche che psicologiche.
E’ necessario quindi imparare ad ascoltarsi. Ascoltiamo come stiamo quando mangiamo, quando mangiamo con qualcuno o da soli, a seconda anche di quello che stiamo mangiando.
Perchè stiamo così quando mangiamo da soli? E perché stiamo in maniera diversa quando mangiamo con qualcuno? Oppure, perché un dato cibo mi da una sensazione gradevole ed un altro invece no?
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